Secondo uno studio italo-austriaco promosso dalla Società Internazionale di Dermatoscopia, i cui risultati sono stati pubblicati sul “Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology”, gli uomini over 65, calvi e con danni alla cute dovuti a sovraesposizione solare, sono maggiormente esposti al rischio di tumore del cuoio capelluto.
Il team di ricercatori, coordinati dal dr. Ignazio Stanganelli, responsabile della Skin Cancer Unit dell’IRST, e dalla prof.ssa Iris Zalaudek del Dipartimento di Dermatologia dell’Università di Graz, ha analizzato le diagnosi di tumori del cuoio capelluto effettuate con la tecnica di dermatoscopia o epiluminescenza, una procedura oramai diventata standard per la gestione dei tumori della pelle per merito della sua affidabilità ed accuratezza nella diagnosi.
Lo scopo della ricerca era verificare la distribuzione e la prevalenza di questi tumori in base alle caratteristiche demografiche dei pazienti, alla localizzazione anatomica sul cuoio capelluto e, per i diversi tipi di melanoma, anche la profondità d’infiltrazione, e di identificare i relativi parametri dermatoscopici.
I risultati ottenuti, hanno messo in evidenza il coinvolgimento diretto dei raggi UV nella patogenesi dei tumori della pelle, siano essi melanomi o meno.
Sebbene la prognosi dei melanomi del cuoio capelluto sia poco favorevole, l’individuazione precoce del tumore e un rapido trattamento sembra rimanere l’approccio più indicato per migliorare la sopravvivenza dei pazienti con questa malattia. La ricerca suggerisce infine che durante una visita dermatologica generale, si dovrebbe eseguire l’esame completo del corpo insieme ad una ispezione accurata del cuoio capelluto.
Attualmente è in corso l’intergrazione della microscopia laser confocale al percorso diagnostico clinico-dermoscopico standard, con la partecipazione della Skin Cancer Unit IRST a studi nazionali ed internazionali. La microscopia confocale è una metodica non invasiva che permette l’osservazione ad alta risoluzione della cute, che consente di fare una specie di biopsia ottica computerizzata. Il microscopio confocale, infatti, differisce da uno tradizionale per l’uso di un laser come una sorgente di luce, che migliora notevolmente la qualità delle immagini, e per la presenza di sistema ottico ed elettronico che permette la scansione e la sua ricostruzione su uno schermo di computer.
Fonte: Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (I.R.S.T.); Photo Credit|ThinkStock