State prendendo degli antibiotici? Mangiate poco formaggio. Siete in cura con antidepressivi? Non bevete la birra. Volete che il mal di testa passi in fretta? Bevete tanta acqua, prima e dopo l’assunzione dell’antidolorifico. Il perché è presto detto. Una volta ingerito, il principio attivo contenuto nel farmaco viene assorbito dallo stomaco e dall’intestino. Arriva poi nel sangue e, da qui, sino al luogo dove eserciterà la sua funzione curativa.
A determinare l’efficacia dei medicinali, il loro assorbimento e il tempo necessario per dare i propri effetti (biodisponibilità), contribuiscono fattori genetici, età, sesso, le malattie di cui si soffre, l’assunzione di altri farmaci. E poi, il modo di alimentarsi. Vediamo come. Se gli alimenti sono solidi e molto grassi lo stomaco si svuota più lentamente e aumenta il tempo di permanenza nell’intestino. Così si rallenta anche l’assorbimento del farmaco e i suoi effetti tardano a presentarsi.
Quando il cibo rimane a lungo nello stomaco subisce una prolungata esposizione agli acidi gastrici, il che provoca un minore assorbimento degli antibiotici. Mangiare molto formaggio, bere latte, prendere antiacidi o farmaci contenenti ferro può ridurre l’assorbimento e l’effetto delle tetracicline (antibiotici).
Esistono farmaci liposolubili (solubili nei grassi) che accelerano il loro assorbimento se presi a stomaco pieno (griseofulvina e nitrofurantoina macrocristallina).
Cavoli, rape e alcune sostanze contaminanti che si formano in particolari preparazioni (carne alla griglia) possono, se mangiati spesso, accelerare l’eliminazione del farmaco assunto. Con gli antidepressivi meglio non mangiare formaggi stagionati e non bere birra: possono provocare crisi ipertensive. Se si soffre di ipertensione è utile bere del succo di pompelmo. Alcuni suoi componenti (flavonoidi) potenziano l’effetto dei farmaci utilizzati nella cura di questo disturbo. Una controindicazione assoluta, per qualsiasi medicinale, riguarda l’alcol. Alcolici e superalcolici amplificano gli effetti dei farmaci. Il che diventa decisamente dannoso e pericoloso soprattutto quando si tratta di tranquillanti.