Una vera e propria rivoluzione nei metodi anticoncezionali, quella prospettata da una recente ricerca effettuata da un team di scienziati svedesi del Karolinska Institute di Huddinge.
Gli studiosi hanno infatti aperto la strada per la creazione di un contraccettivo senza ormoni, una sorta di biopillola, priva degli effetti collaterali tipici dei comuni dosaggi utilizzati per prevenire gravidanze indesiderate nelle donne.
Il merito dei ricercatori svedesi è stato quello di scoprire l’esistenza di una proteina specifica, denominata ZP3, coinvolta nel processo che conduce lo sperma a legarsi all’ovulo.
E’ proprio accorpandosi con questa molecola, infatti, che il seme maschile riesce a penetrare attraverso la superficie esterna della cellula riproduttiva femminile e a renderla fertile. E la proteina ZP3 è stata identificata proprio nel rivestimento esterno degli ovuli.
Gli scienziati hanno notato, tramite delle analisi condotte su cavie di laboratorio, che le femmine di topo sprovviste della suddetta molecola erano incapaci di essere fecondate ed erano prive dell’involucro cellulare esterno.
Se gli animali sprovvisti di ZP3 sono risultati infertili, al contrario un eccessiva presenza della proteina provocava altresì anomalie evidenti nelle capacità riproduttive.
Queste evidenze hanno portato gli studiosi a nutrire forti speranze sulla possibilità di creare dei contraccettivi biologici, senza ormoni, proprio bloccando l’azione della ZP3 e impedendo, soltanto in via temporanea, che la proteina si leghi allo sperma.
Il segmento di ZP3 osservato nei topi è molto simile nella struttura a quello degli esseri umani, analogia che rende probabile si verifichino anche sulle donne gli stessi effetti contraccettivi sperimentati sulle cavie di laboratorio.
E inizia a prendere piede nella mente dei ricercatori l’idea concreta della creazione di un farmaco, privo di ormoni, che impedisca temporaneamente la formazione del rivestimento della ZP3, bloccando il concepimento.
L’introduzione sul mercato degli anticoncezionali di una biopillola che non stravolga tutto il sistema ormonale dell’organismo rappresenterebbe una svolta senza paragoni nella vasta gamma dei metodi contraccettivi, liberando migliaia di donne degli effetti collaterali delle comuni pillole.
[Fonte: Ansa]