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Antibiotici ai bambini, un rischio darli quando non necessario

 Ecco un tema che mi sta particolarmente a cuore: l’uso degli antibiotici nei bambini. A Bologna si sono sono appena riuniti i maggiori esperti in fatto di pediatria per discutere sull’utilizzo di tali farmaci nell’infanzia e nell’adolescenza. Si è trattato di una Consensus Conference, sull’impiego giudizioso della terapia antibiotica nelle infezioni delle vie aeree in età pediatrica. L’iniziativa aveva l’obiettivo di fare il punto sulla situazione e promuovere alcuni strumenti ottimali sia per le famiglie che per i pediatri al riguardo. Gli esperti della SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale), ne hanno fortemente raccomandato un uso più accorto per il futuro. Ma vediamo nel dettaglio.

Tutto nasce da una situazione piuttosto allarmane: l’Italia è il Paese europeo con il consumo più alto di farmaci antibiotici. Soprattutto però rappresentano l’88,7% circa di tutte le prescrizioni ambulatoriali in età pediatrica, la maggior parte delle quali viene effettuata per le comuni infezioni delle vie aeree: faringite, tonsillite, otite media, tosse, polmonite …. Diretta conseguenza ne è un altro primato italiano in negativo: siamo il Paese con la maggiore incidenza di antibiotico-resistenza verso i seguenti batteri: Streptococco, Stafilococco, Enterococco, Escherichia coli, Klebsiella e Pseudomonas. Sapete cosa significa per i nostri bambini? Che presto non ci saranno più farmaci in grado di curare una tonsillite comune e banale. E questo poi sarà esteso al resto della popolazione. Prima della scoperta degli antibiotici si moriva con un’infezione che oggi riteniamo banale, ma se i batteri cominciano a resistere a tutte le terapie, il percorso verso la regressione sarà rapido. Tanto è che in alcune parti del mondo, e per alcuni microrganismi è già ampliamente iniziato.

Perché i pediatri prescrivono tutti questi antibiotici? Dalla Consensus conference è emersa una certa difficoltà nel raggiungere una rapida diagnosi microbiologica dell’infezione in corso, oppure la pressione stessa dei genitori. E’ vero, avendo due figli in età pediatrica conosco molto bene questo aspetto che caratterizza mamme e papà. Di contro non so quale sia la difficoltà nell’effettuare un tampone faringeo per effettuare una diagnosi, ma mi fido di ciò che hanno rilevato gli esperti confronto. Certo è che una certa faciloneria nel prescrivere antibiotici c’è in alcuni medici pediatri. Per fortuna in pochi, solo una minima parte rispetto alla gran parte, ma comunque va sottolineata. E lo faccio con una mia testimonianza.

Ho dovuto cambiare pediatra a mio malincuore. Il medico affidatomi dalla Asl (unico in un paesino), alla prima febbre alta con placche alla gola di mio figlio di 5 anni gli ha prescritto antibiotici (mai presi prima) Questa è la prassi in caso di placche, lo so, ma un tampone? Non è necessario mi ha risposto il pediatra di base, perché questi farmaci sono ad ampio spettro. In un paio di giorni il bambino è guarito, per poi riammalarsi dopo 15 giorni: nuovo antibiotico senza tampone, stessa cura e così di seguito fino alla quarta febbre in 2 mesi. Ritorno sul tema: un tampone per un antibiogramma?

“Non serve signora, ma le prescrivo una visita dal chirurgo per vedere se è il caso di togliere le tonsille. In più gli dia questo antivirale, e faccia le analisi per tali virus, magari dipende da quelli anziché da un batterio se tutti questi antibiotici non hanno funzionato”.

Mi sono arrabbiata e scandalizzata. Non ho dato l’antivirale al bambino che è guarito comunque da solo nelle 48 ore, ma gli ho fatto fare un tampone faringeo a pagamento. Ne è emersa la presenza di uno stafilococco aureo resistente ad azitromicina ed eritromicina, gli antibiotici che aveva assunto. Sto cambiando pediatra. Fatelo anche voi se l’atteggiamento del vostro è il medesimo, ma soprattutto non insistete affinché vi prescriva farmaci non necessari.

Nella Consensus Conference si è stabilito di dare il via ad una campagna informativa serrata con depliant e sezioni specifiche nel sito internet della SIPPS, su questo argomento dell’antibiotico resistenza.

 

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