L’allergia alle graminacee è una delle più diffuse nel periodo dei pollini e molte sono le persone che ne soffrono e che per almeno un paio di mesi, quelli che corrispondono alla fioritura, accusano sintomi piuttosto pesanti che si concretizzano in difficoltà di respirazione, occhi arrosati e che lacrimano, prurito e senso di gonfiore. Regola numero uno per arginare i sintomi della allergia alle graminacee: curare l’alimentazione, evitando tutti quei cibi che, incrociati con questo tipo di allergia, potrebbero accentuare gli effetti negativi sull’organismo. Cosa non mangiare quando si è colpiti da allergia alle graminacee?
L’elenco degli alimenti vietati è lunghissimo ma alcuni sono davvero potenzialmente molto più pericolosi di altri. E’ importante allora limitare il consumo di quelli per cercare di tenere a bada la portata dei sintomi allergici. Insomma difficile pensare che la sola alimentazione possa essere sufficiente per spazzare via difficoltà respiratorie, prurito e così via, ma sicuramente evitare alcuni alimenti aiuta ad affrontare i sintomi tipici dell’allergia alle graminacee con molta più facilità.
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Ecco allora una lista degli alimenti da evitare:
- pomodoro
- agrumi
- melone
- anguria
- pesca
- mandorla
- ciliegia
- prugna
- frumento
- cereali
- birra
- kiwi
- albicocca
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Da questo elenco potrere notare che sotto accusa, in presenza di allergia alle graminacee nel periodo dei pollini, è soprattutto la frutta. Alcune sostanze che si rinvengono in ciliegie, pesche, albicocche, kiwi e melone, e che rendono questi frutti ottimi per garantire all’organismo sali minerali e vitamine di vario genere, sono però quelli potenzialmente più pericolosi perché capaci di accentuare le reazioni allergiche nei soggetti allergici che sono dunque considerati a rischio. Se fosse dunque possibile evitare tutta la frutta in elenco, prediligendo mele, banane, pere e fragole, per nominare solo alcuni dei tipi di frutta più gettonati, sarebbe davvero meglio.
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