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Suicidio assistito, la Svizzera dice sì anche per i non residenti

Per anni in Italia si è dibattuto sul diritto all’eutanasia, e la vicenda di Eluana Englaro ha accelerato il dibattito. Dopo la sua morte però, il Governo se l’è dimenticata, ed ha messo tutte le proposte di legge in un cassetto, così per riportare in auge il dibattito dobbiamo varcare i confini e guardare cosa succede all’estero. E di eventi importantissimi ne succedono eccome.

Accade così che in Svizzera, dove l’eutanasia è legale da sessant’anni, un gruppo di conservatori e rappresentanti del Partito Evangelico, abbiano tentato di effettuare un primo passo indietro in questo campo, chiudendo il diritto a decidere della propria vita agli stranieri. La proposta, passata barbaramente con il nome di “Suicidio Assistito“, era di negare questa pratica agli stranieri non residenti in Svizzera da almeno 10 anni. La questione è stata posta ai cittadini, e la coscienza libertaria degli svizzeri ha avuto la meglio: l’80% dei votanti ha respinto la proposta in un referendum.

Ma come funziona questo suicidio assistito? Non c’è nessuno, come vogliono farci credere, che spinge un bottone ed uccide un essere umano. In realtà una struttura medica, previa autorizzazione proveniente da una commissione che esamina la situazione del richiedente il servizio, mette in mano al malato, o ai suoi familiari, tutti gli strumenti necessari per portare la morte, ma non è né un medico né nessun’altra figura esterna ad uccidere il malato.

Come ricorda Emilio Coveri, presidente di Exit, non è una pratica così semplice, dato che la commissione, in passato, ha autorizzato il suicidio assistito soltanto in circa un terzo dei casi. In Svizzera si registrano mediamente 200 suicidi assistiti all’anno, 19 italiani solo nel 2010, e questa legge è già in vigore anche in Olanda, Belgio e Lussemburgo, mentre è leggermente diversa la legge sull’eutanasia, attiva o passiva, che attualmente è in vigore soltanto in Svezia, Germania, Danimarca e Spagna.

Mentre Zurigo conferma la possibilità di chiedere e ottenere il suicidio assistito, l’Italia ne proibisce anche il dibattito

incalza l’associazione Luca Coscioni che spinge da anni affinché questa pratica venga autorizzata anche nel nostro Paese.

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[Fonte: il Sole 24 Ore]