Quando si parla di inquinamento dell’aria indoor, si fa riferimento alla contaminazione dell’aria negli ambienti chiusi, come le abitazioni, gli uffici o le scuole. L’aria che si respira tra le mura domestiche, infatti, può essere fino a 5 volte più inquinata di quella esterna, a causa della presenza di composti igenici volatitli (COV), contenuti anche nei prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale.
Tuttavia, il fumo di tabacco resta l’inquinante più dannoso, non è un caso, infatti, che i bambini che vivono in ambienti fumosi, sono anche i soggetti più a rischio di infezioni respiratorie, tosse e asma.
L’inquinamento indoor, infatti, nonostante numerose ricerche abbiano dimostrato come in questi luoghi l’esposizione ad inquinanti può essere addirittura superiore rispetto agli inquinanti in ambiente esterno, viene frequentemente sottovalutato.
Come spiega Sergio Fuselli, Direttore del Reparto Igiene degli Ambienti di Vita dell’Istituto Superiore di Sanità e coordinatore del Gruppo di Studio Nazionale “Inquinamento Indoor”:
Ci si sofferma spesso sull’inquinamento atmosferico dando per scontato di poter stare tranquilli tra le mura domestiche dove si trascorre la maggior parte del nostro tempo. Un’adeguata informazione sui comportamenti da seguire nelle abitazioni può contribuire alla riduzione delle emissioni di inquinanti.
Le fonti dell’inquinamento indoor sono da rintracciare nei cosiddetti composti organici volatili, che sono contenuti proprio nei prodotti per la pulizia della casa, ma anche negli smalti, nei vestiti e nella tappezzeria sottoposti a lavaggio a secco, nelle candele profumate, nel fumo di sigaretta, o nei bastoncini d’incenso. Senza dimenticare l’inquinamento dovuto a funghi e muffe presenti negli ambienti troppo umidi, responsabili di allergie e casi d’asma.
Il problema dell’inquinamento indoor è emerso recentemente, merito anche di un desiderio sempre più diffuso di migliorare la qualità della vita in senso lato, e quindi anche la qualità dell’aria che si respira negli ambienti domestici, dove si trascorre circa il 90% del proprio tempo. Ecco, perché sono state definite diverse linee guida e normative tecniche sugli standard qualitativi ambientali e sulle tecnologie edilizie e impiantistiche per la salute pubblica.
Ecco, alcuni consigli per ridurre l’inquinamento indoor:
- non fumate e non permettete di fumare in casa e in auto (se non potete farne proprio a meno, fatelo fuori);
- garantite una buona ventilazione degli ambienti, in modo particolare durante le pulizie domestiche;
- evitate l’uso di deodoranti per la casa;
- limitate l’uso di pesticidi e dei termicidi;
- risciacquate abbondantemente le superfici su cui sono stati usati i detergenti chimici;
- per la pulizia della casa, cercate di usare prodotti ecologici come aceto, bicarbonato, ecc;
- utilizzate saponi e prodotti cosmetici senza formaldeide;
- limitate l’uso di stampanti laser;
- per i vostri bambini preferite pennarelli o evidenziatori a base acquosa;
- lasciate all’aria gli abiti lavati a secco prima di riporli nell’armadio.
Fonte: Istituto Superiore di Sanità