L’associazione ossicodone-naloxone è efficace nel migliorare le condizioni di vita di 9 pazienti su 10 affetti da dolore cronico. Si tratta di una scoperta davvero importante, della quale si discuterà nel corso del simposio “sPAIN in Italy” in corso questo weekend a Roma nel quale scienziati spagnoli ed italiani faranno il punto della situazione sulla suddetta patologia e su questa innovativa terapia.
Nello specifico, si dibatterà delle rispettive esperienze raccolte dai due gruppi di scienziati nel corso delle sperimentazioni cliniche condotte, al fine di verificare l’efficacia dell’unione di questi due principi attivi nell’ambito di un quadro clinico caratterizzato da disfunzione intestinale legata all’impiego protratto di oppioidi.
Patrocinato dal Ministero della Salute italiano, questo incontro ha un ulteriore obiettivo: quello di promuovere l’utilizzo di terapie adatte ad approcciare il dolore cronico in base non solo alle leggi internazionali vigenti in materia, ma soprattutto in base alla necessità di perseguire il raggiungimento del benessere del paziente.
Il raffronto tra le due culture mediche, quella italiana e quella spagnola, è stato scelto proprio per la differenza di approccio farmacologico a questa particolare patologia. In particolare, sebbene i numeri in Spagna siano più bassi (il 12% d’iberici malati contro il 26% d’italiani, N.d.R.), il consumo di oppioidi come cura è sfruttato in percentuali quasi doppie rispetto a ciò che avviene in Italia. Nel nostro paese infatti un vero e proprio “sdoganamento” di questo tipo di medicinali è avvenuto solo recentemente con l’approvazione di una legge dedicata, la 38/2010.
Tra i temi che verranno dibattuti, vi sarà la necessità di creare un protocollo di trattamento del dolore il più possibile centrato sulle esigenze del paziente guardando contemporaneamente ad una perfetta tollerabilità da parte dell’organismo. Tra gli studi più significativi ve ne è uno condotto dall’hub di Medicina del Dolore della Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata di Roma, tra il febbraio e il dicembre del 2011. Lo racconta il prof. Antonio Gatti, coordinatore della ricerca:
La nostra esperienza maturata con l’associazione ossicodone/naloxone nel trattamento di oltre 700 pazienti con dolore cronico non oncologico ha confermato l’efficacia della terapia nel controllo del dolore moderato-grave e una buona tollerabilità. Dopo 60 giorni di trattamento, l’intensità media della sintomatologia dolorosa è scesa da un punteggio pari a 7 nella scala NRS[3] a 2.4 e il 94% del campione ha giudicato migliorato il proprio stato di salute. La nostra casistica totale comprende inoltre una numerosa popolazione con dolore oncologico, nella quale la nuova opzione farmacologica ha confermato i dati di efficacia e sicurezza.
Articoli Correlati:
Dolore cronico: la situazione in Italia
Dolore cronico: spesso anni per una diagnosi
Cannabis allevia sintomi dolore cronico