Sono state pubblicate oggi le nuove Linee Guida sull’inquinamento indoor, individuate dall’OMS per la tutela della salute pubblica: oltre 60 scienziati di tutto il mondo hanno contribuito alla stesura del documento indirizzato alle autorità nazionali responsabili per la sanità e l’ambiente, a specialisti del settore e a quanti altri risultano coinvolti dalle sostanze citate. Si tratta di un secondo volume che segue un equivalente del 2009 sulle muffe e l’umidità ed anticipa il prossimo lavoro sui combustibili di uso domestico.
Quando parliamo di inquinamento indoor ci riferiamo all’aria malsana che respiriamo all’interno delle mura domestiche o in ufficio: luoghi cioè chiusi, all’interno dei quali passiamo la maggior parte del nostro tempo, esposti a sostanze tossiche che neppure pensiamo possano esistere in quel contesto. Queste linee guida hanno individuato 9 tra gli inquinanti più diffusi e pericolosi e ne hanno segnalato il limite oltre il quale si è a rischio, nonché le patologie alle quali si va incontro, non attenendosi alle indicazioni. Qualche esempio:
Nella Regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno si assiste ad almeno 400 decessi a causa di avvelenamento da monossido di carbonio, in ambienti chiusi; nelle dimore europee stazionano forti quantità di benzene che sono associabili a 10 casi di leucemia ogni 100.000 persone. Le stesse sostanze si accumulano anche nelle aule scolastiche, dove passano molte ore i nostri bambini, oppure nelle residenze per anziani, due categorie particolarmente sensibili a questi inquinanti.
Un altro dato accertato: nel 14% dei casi il tumore ai polmoni è attribuibile all’esposizione al radon residenziale. Ed i fumatori non devono trovare in questo una scusa, perché il loro rischio aumenta del 25%. Cancro del rinofarienge e leucemia mieloide sono stati riscontrati invece in seguito ad esposizione a lungo termine da formaldeide; anche il Naftalene provoca seri problemi respiratori ed oncologici. Gli altri inquinanti principali individuati sono il biossido d’azoto, gli IPA (Idrocarburi Policiclici aromatici), il tricloroetilene (che sembra notevolmente associato al cancro al fegato, ai reni, nonché al tumore del testicolo) ed il tetracloroetilene.
“Comprendere i rischi di questi inquinanti è il primo passo per individuare le azioni necessarie per ridurre gli impatti negativi sulla salute. Se queste linee guida verranno applicate con sensibilità, come parte della politica di sviluppo, l’esposizione agli inquinanti dell’aria indoor ed il suo impatto sulla salute diminuirebbe decisamente”, -ha affermato Zsuzsanna Jakab, direttore regionale Oms per l’Europa.- “L’OMS continuerà a incoraggiare gli sviluppi politici pertinenti e la collaborazione intersettoriale necessarie per garantire la salute di tutti attraverso l’aria pulita negli ambienti chiusi”.
Le nuove linee guida dovranno servire come punto di riferimento chiaro per ridurre l’inquinamento indoor in ogni paese del mondo.
[Fonte: Oms]