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Teoria dei valori estremi: il record sui 100 metri può essere migliorato

Quanto velocemente possono essere effettuati i cento metri da un atleta? L’attuale record del mondo, che appartiene a Usain Bolt, si attesta sui 9,69 secondi. Due econometristi della Tilburg University, nei Paesi Bassi, e cioè il professore di Statistica John Einmahl ed il suo ex studente Sander Smeets, hanno calcolato che questo tempo non è il massimo possibile per il record dei 100 metri. Vi è spazio per un miglioramento sia tra gli uomini che tra le donne in un prossimo futuro. Il loro articolo “L’ultimo record mondiale sui 100m attraverso una teoria dei valori estremi” spiega perché il corridore giamaicano avrà il suo nome per molto tempo scritto nei libri del Guinness World Record, ma non per sempre.

Al fine di stabilire in che misura l’attuale record per i 100m potrebbe essere migliorato, Einmahl e Smeets hanno analizzati i migliori record personali di 762 uomini e 479 donne, tutti atleti. Ogni prestazione veniva registrata, e le rilevazioni sono state effettuate tra il gennaio 1991 ed il giugno 2008. I tempi di esecuzione prima del 1991 sono stati attualizzati a causa degli insufficienti controlli antidoping prima di questa data. Gli uomini oscillavano tra i 9,72 e 10,30 secondi, e le donne tra 10,65 e 11,38.

Secondo Smeets e Einmahl, il miglior tempo che gli uomini sono in grado di effettuare è 9,51 secondi, cioè meno 0,18 secondi rispetto all’attuale record del mondo di Usain Bolt. Per le donne il record sui 100 metri potrebbe essere migliorato di 0,16 secondi, il che significa portare l’attuare record di Florence Griffith-Joyner di 10,49, ad un ipotetico 10,33.

La teoria dei valori estremi è un sub-settore della statistica, che cerca di rispondere alle domande su eventi estremi (che per definizione sono poco comuni), con informazioni su eventi meno estremi. La teoria viene normalmente applicata al mondo finanziario e assicurativo per stimare il rischio di gravi danni derivanti da tempeste, terremoti o dalla rottura di una diga, per esempio, per calcolare i premi. Tornando ai nostri corridori, diciamo che comunque questa stima potrebbe essergli a primo impatto sfavorevole, perché ci si rende conto che non sono i corridori più veloci della storia. Ma considerando che i margini di miglioramento sono davvero minimi, si possono tranquillizzare, i loro record rimarranno immutati ancora per tanti anni.

[Fonte: Sciencedaily]