Sono passati 50 anni dal primo impianto di protesi al seno, e ancora oggi è tra gli interventi estetici più gettonati al mondo. Nonostante i vari incidenti che hanno corollato la sua storia, sino allo scandalo delle protesi Pip, resta in cima alla lista dei desideri femminili, dopo la liposuzione, s’intende.
L’universo femminile, infatti, sembra perennemente insoddisfatto del proprio seno. Chi l’ha piccolo lo vorrebbe grande, mentre chi lo ha prosperoso, preferirebbe qualcosa di meno appariscente, ma altrettanto spesso le donne che non si lamentano delle dimensioni, hanno da ridire sulla forma.
A 50 dal primo intervento di mastoplastica, la Bbc ha rivisitato le origini delle protesi al silicone, frutto di un’intuizione di un chirurgo americano, Franck Gerow, che mentre maneggiava una sacca di sangue in materiale plastico, ebbe la sensazione di toccare un seno femminile. Da lì all’impianto della prima protesi il passo fu davvero breve. Il test di esordio venne eseguito su una cagnolina, che pur non mostrando segni di rigetto pose fine alla sperimentazione dopo qualche giorno strappandosi a morsi i punti di sutura.
Il primo intervento di protesi al seno della storia fu nel 1962, quando Gerow e il collega Thomas Cronin effettuarono il primo impianto sulla trentenne Timmie Jean Lindsay, che in realtà aveva interpellato i medici solo per la rimozione di un tatuaggio. Furono poi i 2 chirurghi a chiederle di prestarsi come volontaria per quella sperimentazione, proponendole in cambio di correggere le sue orecchie a sventola.
Oggi la signora Lindsay ha 80 anni e racconta che i benefici dal punto di vista estetico sono durati all’incirca 15 anni, dopo di che il trascorrere del tempo ha iniziato a farsi sentire.
Come ha spiegato la pioniera della mastoplastica:
Pensavo che i miei seni sarebbero rimasti alti e sodi per sempre. Non è andata così perché come quelli normali tendono a scendere verso il basso con l’avanzare dell’età, ma è bello sapere di essere stata la prima.
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