“Chiedi al tuo dermatologo” è la nuova campagna targata Novartis mirata a coloro che soffrono di psoriasi. “Non lasciare che la psoriasi ti allontani da ciò che ami” è lo slogan scelto, atto a sottolineare come troppo spesso questa condizione della pelle comporti rinunce di vario genere, soprattutto a livello sociale.
A fare i conti di quanto tale patologia effettivamente costi a livello psico-emotivo e come qualità della vita, l’indagine “Clear About Psoriasis“, condotta dalla stessa Novartis su un campione di 8.300 pazienti di tutto il mondo, Italia compresa: il 33% dei pazienti intervistati ha confessato di non sopportare lo sguardo degli altri e 1 su 3 si sente anche inadeguato come partner. L’84% subisce discriminazioni ed umiliazioni, il 43% si sente troppo osservato in pubblico e al 41% è stato chiesto se si trattasse di una malattia contagiosa!
I volontari italiani inoltre hanno affermato di sentirsi spesso in imbarazzo (40%) e poco attraenti (33%). Solo il 45 % degli intervistati ritiene che la clear skin, ovvero la pelle libera da lesioni psoriasiche sia possibile.
Di fatto oggi rispetto al passato esistono molte più cure e la campagna di informazione “Chiedi al tuo dermatologo” ha come duplice obiettivo quello di farle conoscere e al contempo ridurre il disagio e la sfiducia dei pazienti. Ha spiegato Giampiero Girolomoni, Professore Ordinario di Dermatologia dell’Università di Verona:
“Una clear skin è un obiettivo raggiungibile. I progressi compiuti dalla ricerca clinica hanno consentito un miglioramento della qualità di vita delle persone con psoriasi. Le possibilità si raggiungere una pelle esente o quasi dalle lesioni sono numerose”.
L’iniziativa, già avviata in altri Paesi europei, come l’Austria, la Germania, la Grecia, Svezia e Svizzera, è ora arrivata anche in Italia, con passaggi radio, web e social network. Punto di riferimento è il sito www.lapelleconta.it che offre informazioni circa le domande più frequenti in materia di psoriasi (la crear skin, la PASI-indice di gravità della malattia-i centri specializzati, eccetera).
La campagna ha ottenuto il patrocinio dell’Associazione dei Pazienti ADIPSO e delle Società scientifiche ADOI e SIDeMaST.
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