L’esercizio può alleviare la depressione ed i sintomi dell’ansia e dovrebbe essere prescritto in misura maggiore a pazienti che non possono accedere o non accettano le terapie tradizionali. A dirlo sono un gruppo di esperti di salute mentale della Southern Methodist University e della Boston University.
Essi affermano che l’esercizio fisico può incidere su alcuni sistemi neurotrasmettitoriali del cervello allo stesso modo degli antidepressivi e potrebbe aiutare i pazienti a “ristabilire comportamenti positivi.”
La loro ricerca è stata presentata il mese scorso in occasione della conferenza annuale della Anxiety Disorder Association of America.
“L’esercizio fisico ha dimostrato di avere enormi vantaggi per la salute mentale”, ha spiegato Jasper Smits, direttore dell’Anxiety Research and Treatment Program della Southern Methodist University di Dallas. “Più i terapisti sanno usare a questo scopo l’esercizio fisico, meglio sarà per i pazienti.”
I risultati sono basati sull’analisi di decine di studi su campioni di popolazione, su studi clinici e revisioni meta-analitiche relative all’attività fisica e alla salute mentale, sull’analisi dei vantaggi dell’esercizio per la salute mentale e studi sulla riduzione della sensibilità all’ansia tramite l’attività fisica. La rassegna, dicono i ricercatori, ha dimostrato l’efficacia dei programmi di esercizio nel ridurre la depressione e l’ansia.
“L’esercizio fisico può colmare il divario per coloro che non possono ricevere terapie tradizionali a causa dei costi o della mancanza di accesso, o che non vogliono a causa dello stigma sociale associato percepito con questi trattamenti”, spiega Smits. “L’esercizio fisico può anche integrare i trattamenti tradizionali, aiutando i pazienti a diventare più concentrati e impegnati”.
“Le persone che si esercitano hanno meno sintomi di ansia e depressione, e più bassi livelli di stress e rabbia, spiega Smits. Per i pazienti con disturbi d’ansia, l’esercizio fisico riduce le paure e le sensazioni corporee legate, come battito cardiaco accelerato e respiro affannoso.”
Nei pazienti senza disturbi fisici, previa dunque visita medica, 150 minuti a settimana di attività di moderata intensità o 75 minuti a settimana di attività ad intensità vigorosa sono sufficienti ad ottenere i benefici.
“Invece di sottolineare i benefici per la salute a lungo termine di un programma di esercizio – che può essere difficile mantenere – esortiamo i terapisti a mettere a fuoco con i loro pazienti i benefici immediati”, dice Smits. “Dopo appena 25 minuti, l’umore migliora, si è meno stressati, si ha più energia – e si è motivati ad esercitarsi di nuovo. Il cattivo umore non è più un ostacolo per l’esercizio, è la ragione stessa per cui ci si esercita. “
Gli operatori sanitari che prescrivono esercizio devono anche dare ai loro pazienti gli strumenti necessari per avere successo, come ad esempio la suddivisione del lavoro, le strategie di problem-solving e definizione degli obiettivi presenti nella guida dei terapeuti.
[Fonte: Scientific Blogging]