ARIMIDEX, Astra Zeneca
CATEGORIA: Inibitore enzimatico, antineoplastico.
FORMA FARMACEUTICA: Compresse rivestite
PRINCIPI ATTIVI: Anastrazolo
INDICAZIONI: Indicato nel trattamento del carcinoma della mammella in fase avanzata in donne in postmenopausa, negli stadi precoci del carcinoma invasivo della mammella con recettori ormonali positivi in donne in postmenopausa, anche in soggetti che hanno dimostrato scarsa risposta dopo 2 o 3 anni di terapia adiuvante con tamoxifene.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI: Ipersensibilità al principio attivo e/o ad uno dei suoi eccipienti. E’ controindicato: nelle donne in premenopausa; in gravidanza e durante l’allattamento; nelle pazienti con grave compromissione renale e con epatopatia moderata o severa. Le terapie a base di estrogeni (es. tamoxifene) non devono essere somministrate in concomitanza poichè ne contrasterebbero l’azione farmacologica. Prima di iniziare il trattamento bisogna accertare biochimicamente lo stato ormonale e l’effettiva comparsa della menopausa nella paziente. La terapia può causare una riduzione della densità minerale ossea. Tra i principali effetti collaterali compaiono: disturbi vascolari come vampate di calore, lievi o moderate, oppure astenia, disturbi muscolari ed osteo-articolari come dolori alle articolazioni. Possono verificarsi rash cutanei, perdita e/o assottigliamento dei capelli. Inoltre, sono comuni anche casi di spotting, ovvero perdite vaginali dovute alla mutata condizione ormonale.
NOTE: Il tumore alla mammella afflige ogni anno circa 40mila donne, di cui il 10% residenti nel Lazio, la Regione del Centro Sud con più alta incidenza di questa patologia. La buona notizia è che, rispetto agli anni scorsi, oggi quasi l’81% delle donne affette da questa neoplasia riesce a sopravvivere e sconfiggere il tumore. Il problema principale, però, come evidenziato da Giuseppe Naso, professore associato di Oncologia dell’Università “La Sapienza” di Roma, è la comparsa di recidive che si manifestano, in molti casi, entro due/tre anni dall’insorgenza del primo episodio. Nel 80% dei tumori della mammella, le cellule neoplastiche dispongono di recettori estrogenici e sono pertanto sensibili all’ormono-terapia adiuvante. L’inibitore della aromatasi anastrazolo ha dimostrato una superiore efficacia nel prevenire tutte le forme di recidiva rispetto a tamoxifene, fino a poco tempo fa considerato la terapia gold standard nel trattamento del tumore alla mammella. Anastrazolo, e quindi i farmaci a base di questo principio attivo, come Aridimex, permettono una copertura ed efficacia a distanza di circa 100 mesi dalla prima assunzione e 4 anni in seguito alla sospensione del trattamento.
Altri farmaci della stessa tipologia: Kessar, Ledetarm, Nomafen, Virtamox
[Fonti principali: AAVV, Paginesanitarie.com; AAVV, YahooSalute.it]
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