Mirtillo, salute e genuinità. Quanti di noi non hanno consumato mirtillo, come frutto o in capsule di erboristeria, soprattutto da piccoli per rafforzare la vista? Il mirtillo è un alimento ricco di antiossidanti, come il tè e il cioccolato, con una forte potenzialità in questo senso e con effetti assai positivi sulla salute.
Ma meglio ingerirli da soli, o accompagnati dall’altrettanto salutare latte? Interessante quanto emerso da una ricerca del Laboratorio di Ricerca sugli Antiossidanti dell’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), nell’ambito del Progetto “Qualità” finanziato dal Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, con il coordinamento di Mauro Serafini e pubblicato su Free Radical Biology and Medicine, rivista associata aquella dell’International Society for Free Radical Research (SFRR).
La ricerca ha voluto approfondire i benefici di questi frutti, i mirtilli, e le modalità per trarre da essi i massimi benefici. Il risultato è chiaro: meglio consumare i mirtilli da soli che accompagnati da liquidi come il latte.
Ecco alcuni dati e numeri che aiutano a capire: se ingeriti da soli, i mirtilli portano ad un potenziamento significativo delle difese antiossidanti plasmatiche endogene e dei livelli di acido caffeico e acido ferulico nel plasma. Al contrario, se assunti con l’accompagnamento del latte, non portano nell’organismo a nessun rafforzamento delle difese antiossidanti plasmatiche. Si ottiene, anzi, una diminuzione delle quantità degli acidi caffeico (-49,7%) e ferulico (-19,8%) nel plasma rispetto a quando vengono ingeriti da soli.
L’esperimento è stato condotto su 6 uomini e 5 donne, che, in stato di salute e a digiuno, hanno assunto 200 g di mirtilli più 200 ml di acqua. Poi, dopo sette giorni, i volontari hanno ingerito 200 g di mirtilli più 200 ml di latte intero. I risultati sono stati ottenuti analizzando il sangue prelevato dalle undici persone (prima dell’assunzione e 1, 2 e 5 ore dopo la stessa).
Un risultato che conferma quanto già emerso con analoghi esperimenti effettuati con altri alimenti rinomatamente antiossidanti – il tè e il cioccolato, appunto. Meglio assumerli senza il latte, che inibirebbe l’assorbimento dei fenoli.