La gonorrea è una malattia a trasmissione sessuale che molti oggi, erroneamente ritengono sia scomparsa o comunque estremamente difficile da contrarre. Così non è. Anzi, si tratta di una delle malattie veneree più diffuse in assoluto anche tra i giovanissimi. L’allarme però al momento è un altro: la gonorrea è diventata resistente agli antibiotici comunemente usati (cefixime) ed occorre una strategia terapeutica diversa.
A proporla con nuove linee guida è un rapporto dei CDC (Centri per il Controllo e la Prevenzione delle malattie di Atlanta), che già nei giorni scorsi aveva allertato circa nuovi focolai di influenza suina negli Stati Uniti. Secondo gli esperti del CDC la gonorrea deve essere trattata direttamente con l’antibiotico ceftriaxone, da assumere con iniezione ed in combinazione con altre formulazioni per via orale (azitromicina o doxiciclina).
I sintomi della gonorrea
La gonorrea è una malattia infettiva molto comune, ogni anno negli Stati Uniti vengono fatte circa 300.000 nuove diagnosi, ma lo stesso CDC parla di una stima ben più alta: 700.000 persone, la maggior parte delle quali dunque non sa di essere infetta. Questo perché questa patologia è essenzialmente asintomatica o che comunque provoca disturbi riconducibili ad altre problematiche. Laddove si manifestano infatti (dopo 2-5 giorni dal contagio) si manifestano con bruciore localizzato o prurito, dolore addominale e durante i rapporti sessuali, urine scure e maleodoranti, perdite intime, ecc.
I rischi della gonorrea
Se non curata per tempo la gonorrea può provocare serie complicanze: dolore pelvico cronico, gravidanza ectopica ed infertilità, aumento del rischio di infezione da hiv. E’ per questi motivi che oltre a prevenire il contagio attraverso una attività sessuale responsabile che utilizzi il profilattico, è importante anche concentrarsi su controlli regolari (con dei test e screening) per la diagnosi precoce. E’ pericolosa per il bambino in caso di gravidanza.
Le terapie per la gonorrea
Attualmente, si legge nella nota del CDC statunitense, le cefalosporine sono gli antibiotici utilizzati per contrastare la gonorrea: in particolare si è finora usato il cefixime orale mentre che viene sostituito nelle linee guida con il ceftriaxone iniettabile, la cui efficacia si è dimostrata altamente superiore soprattutto in relazione ai nuovi ceppi di gonorrea che hanno sviluppato resistenza ai farmaci. Le nuove linee guida il trattamento di una gonorrea non complicata genitale, rettale, e della faringe, per il CDC prevedono la terapia di combinazione con ceftriaxone 250 mg in dose singola per via intramuscolare, più azitromicina 1 g per via orale in dose singola o doxiciclina 100 mg per via orale due volte al giorno per 7 giorni. Dopo una settimana dalla cura è consigliato fare un test per verificare la guarigione. Maggiori informazioni nel sito della CDC.
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