La droga va legalizzata, il proibizionismo e la repressione, si sono rivelate un fallimento. Questo l’appello sorprendente lanciato dalla Commissione globale per le politiche sulla droga, di cui fanno parte anche Kofi Annan e numerosi ex capi di Stato. Secondo l’organismo internazionale, infatti, è necessario un deciso cambio di rotta se si vuole combattere efficacemente la tossicodipendenza.
Legalizzare la droga, in particolare la marijuana e l’ecstasy è, dal punto di vista della Commissione Globale, l’unica strada per indebolire il potere delle organizzazioni criminali e salvaguardare la salute e la sicurezza dei cittadini. I tossicodipendenti, inoltre, devono essere trattati come pazienti.
La proposta della Commissione Globale trova d’accordo il segretario dei Radicali, Mario Staderini, che ricorda come i Italia, i consumatori trasformati in criminali siano 4 milioni, mentre gli spacciatori 250 mila, e 28 mila i detenuti per violazione della legge sugli stupefacenti, dati che non possono essere sottaciuti.
Di parere contrario il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e capo del Dipartimento delle politiche antidroga, Carlo Giovanardi, che ha dichiarato:
L’idea che ci sia la possibilità di drogarsi e di andare in giro “fatti”, provocando incidenti stradali, danni a terze persone, danni sanitari non sta ne’ in cielo ne’ in terra. Nelle conferenze internazionali non c’è traccia di posizioni come questa. Nessun paese al mondo la assume, e i pochi paesi tolleranti come l’Olanda stanno facendo marcia indietro sull’uso della cannabis. E poi che vuol dire legalizzare? Che si può dare la droga ai ragazzini, che la si puo’ diffondere nelle scuole? Un recente studio statunitense fatto su un milione di giovani dimostra che quando c’è allarme sui danni provocati dalla droga il consumo cala, mentre quando vengono trasmessi messaggi tolleranti i consumi aumentano.
La proposta è stata commentata anche da Franco Corleone, segretario di Forum Droghe, che auspica la fine della guerra alla droga, e l’avvio di nuove politiche di legalizzazione.
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Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga
Cosa significa ”droghe leggere”?
Tutte le droghe sono nocive, se poi le definiamo leggere avremo come conseguenza un’ uso smodato, pertanto rischio grande.
Queste iniziative denotano che non siamo stati capaci di dissuadere i consumatori e dar loro altri sbocchi: stiamo perdendo delle percentuali altissime di cervelli.
Dobbiamo ripensare il nostro modo di vivere, di approcciare la vita: cerchiamo di dare ai nostri giovani degli interessi culturali, l’ amore per il lavoro, sfatiamo la gioia dello ”sballo” che denota soltanto la ricerca di fuga dalla realtà.
Col permisssivismo eccessivo abbiamo creato aspettative irreali: non ci sono più ideali, la vita è senza scopo e si può gettare via come spazzatura.
@ Emma Castagnari:
Cara emma sapevi che una delle droghe più potenti è la nicotina, che ci sono più morti legate all’alcool che alle droghe…chi seglie cosa è legale o no? C’è sempre un disegno economico dietro tutto…sinceramente poi farmi una canna o ubriacarmi non cambia molto,fa male allo stesso modo…anzi peggio bere(visto i dati sui morti).Allora o si proibisce tutto oppure niente…cmq fumati una canna e stai in pace con il mondo emma 🙂
@ Carlo Verdi:
Caro,
fatti pure la ”canna” se l’ apprezzi, siamo in democrazia ed ho ognuno è libero di decidere del suo destino: in realtà la droga è già sdoganata.
La modica quantità per uso personale come la chiami?
La possibilità di tenersi una pianta di maryuana sul terrazzo, recentemente recepita da una sentenza, come la chiami?
Il mio ragionamento era un pò più profondo: ricreare nella nostra gioventù IDEALI!
Non cercare fuga dalla realtà, dar loro la forza di affrontarla.
Apprezzo comunque il tuo porgersi: molto urbano, senza estremismi, come si conviene a persone civili, di opinioni diverse.