Il quesito di un lettore di Medicinalive ci introduce all’importante tematica delle vene varicose e di un’eventuale alternativa alla safenectomia chirurgica. Le vene varicose sono un problema piuttosto comune e purtroppo anche trascurato. Troppo spesso si rimanda una visita specialistica sopportando per anni i sintomi: dolore alla gamba interessata, senso di pesantezza, gonfiore, vene sfiancate ed attorcigliate, anche brutte da vedere esteticamente. Purtroppo, se non trattate adeguatamente e precocemente, le varici tenderanno a peggiorare e a condurre a complicanze pericolose, come l’ulcerazione, la flebite o la rottura della vena stessa. Di seguito la domanda e la risposta del nostro esperto in flebologia e chirurgia vascolare, dottor Giuseppe Serpieri.
Descrizione dettagliata del problema:
“Ho 50 anni, 10 anni fa ho tolto la safena della gamba destra e da allora mi trascino il nuovo intervento alla sinistra. Ho la vena tutta aggrovigliata oltre che sfiancata, soprattutto dietro al polpaccio. L’intervento che avevo fatto non è stato drammatico, ma vorrei evitare di ripeterlo. Purtroppo le calze contenitive non bastano più, ho spesso dolore e stanchezza alle gambe. Posso fare qualcosa in più oltre queste per evitare ancora l’ operazione? Oppure ci sono alternative allo sfilamento della safena? Mia moglie dice che è pericoloso e dovrei operarmi. E’ così?
Specializzazione: Flebologia e Chirurgia Vascolare
Tipo di Problema: safena
Risponde il dottor Serpieri
“Il problema delle varici dell’ arto inferiore sinistro deve essere affrontato prima che degeneri ulteriormente, conducendola alle potenziali complicazioni che caratterizzano gli stati avanzati di questa patologia. Attualmente esistono tecnologie d’avanguardia che consentono di eliminare la safena in modo cosiddetto “mini-invasivo“, in regime ambulatoriale, con anestesia solo locale o addirittura “senza” anestesia, oltre che senza incisioni, con dimissione immediata e altrettanto immediata ripresa delle proprie attività ordinarie. Mi riferisco alle tecniche endovascolari: Laser e Radiofrequenza, o le più recenti ed innovative Clarivein e Venaseal. Ovviamente è necessario eseguire un ecocolordoppler e successivamente poter prendere visione diretta della situazione in modo da poter pianificare il trattamento scegliendo il tipo di intervento più adatto alla sua situazione. Visito e opero a Torino, Milano e Roma: se desiderasse sottoporsi ad una consulenza più approfondita può chiamare il num. 3356791027.”
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In alternativa è possibile visitare il sito dello stesso dottor Serpieri, www.flebologia.it, dove troverete approfondimenti e contatti.
Ricordiamo che Medicinalive e gli esperti coinvolti propongono contenuti a scopo esclusivamente divulgativo: queste consulenze, in nessun caso possono sostituire una visita specialistica diretta o il prezioso e continuativo rapporto con il proprio medico curante, uniche basi attraverso cui dopo una diagnosi certificata ed una visita clinica è possibile prescrivere un qualunque trattamento.
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