Nessuna riduzione significativa dei casi di demenza in pazienti molto anziani trattati con farmaci contro l’ipertensione. Questa la principale conclusione dello studio Hyvet-Cog (The Hypertension in the very elderly trial cognitive function assessment), recentemente pubblicata su Lancet Neurology.
Lo studio Hyvet aveva lo scopo di valutare rischi e benefici dei trattamenti antipertensivi in persone molto anziane e prevedeva anche una valutazione delle funzioni cognitive mediante il Mini-mental state esamination, proposto ogni anno ai pazienti arruolati.
Molti studi epidemiologici hanno infatti mostrato un’associazione positiva tra l’ipertensione, patologia che diventa sempre più comune con il trascorrere dell’età, e il rischio di demenza: il trattamento per la cura dell’ipertensione potrebbe dunque avere un effetto positivo anche sulla demenza negli anziani, diminuendone l’incidenza.
E se si pensa che in Italia, secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità (Progetto Cuore), l’ipertensione arteriosa negli anziani riguarda in media il 52 per cento degli uomini e il 57 per cento delle donne, le proporzioni del problema appaiono subito chiare.
Lo studio condotto da Rutti Peters e colleghi ha coinvolto oltre 3.300 persone di età superiore a 80 anni che presentavano ipertensione , ma non segni di demenza al momento dell’arruolamento. Il 44 per cento dei pazienti arruolati si è sottoposto alla visita di follow-up a due anni. Dopo questo intervallo di tempo, nei pazienti in trattamento con farmaci antipertensivi è stata osservata una riduzione di pressione sistolica paria 29,6 mmHg, mentre nel gruppo placebo la diminuzione si è fermata a 14,6 mmHg. Per quanto riguarda invece la pressione diastolica si sono verificate riduzioni di 13,1 mmHg nel gruppo trattato e di 7,2 mmHg nel gruppo placebo. Precisano gli autori
«Nello studio Hyvet-Cog non è stata osservata una correlazione significativa tra uso di antipertensivi e diminuzione dei casi di demenza ma se utilizzati in metanalisi i dati ottenuti sono a sostegno di tale correlazione».