Quando si fa uso di lampade abbronzanti, recentemente abolite dal Ministero della Salute al di sotto dei 18 anni, in stato interessanti e se si ha la tendenza a scottarsi, è importante seguire alcune regole per non incorrere in problemi anche seri.
La prima cosa da fare, è un esame accurato della pelle. Quando, infatti, è chiara, ma tende a diventare dorata con l’esposizione solare, non ci sono problemi. Se, invece, la pelle tende ad arrossarsi, si hanno i capelli rossi e le lentiggini, è meglio tenersi alla larga dai lettini solari.
Come prepararsi alle lampade solari
Prima di sottoporsi alle lampade abbronzanti, occorre preparare la pelle, detergendola con cura. Il trucco, infatti, contiene sostanze che fanno reazione alla luce dei raggi ultravioletti. Inoltre, non serve usare una crema protettiva, che a contatto con i raggi ad alta concentrazione, possono diventare persino dannose. Chi porta le lenti a contatto, deve evitare di usarle e indossare gli appositi occhialini protettivi. Gli occhi, infatti, sono particolarmente sensibili alla luce dei raggi ultravioletti, che possono danneggiare il cristallino, con il rischio di cataratta precoce.
Cosa fare dopo le lampade abbronzanti
Dopo l’esposizione alle lampade solari, si consiglia di non esporsi al sole nelle 48 ore successive ad una seduta abbronzante. E’ preferibile anche evitare sedute troppo ravvicinate, servono infatti, almeno 2 giorni di intervallo tra l’una e l’altra. Inoltre, non si dovrebbero fare più di 10 lampade in 1 anno. Chiaramente, l’abbronzatura artificiale non fa i miracoli, e maggiormente simula il processo di quella naturale, meno rischi si corrono per la salute. Inoltre, è importante salvaguardare la pelle dall’invecchiamento cutaneo. Le lampade abbronzanti, ma anche i raggi solari, possono danneggiare il collagene e favorire la formazione di melanomi. Ecco, perché bisogna esporsi sempre in maniera graduale, e quando ci si espone al sole, evitare le ore più calde, ovvero quelle tra le 12 e le 15 del pomeriggio.
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