Stress, ansia, preoccupazioni, o più semplicemente il naturale trascorrere del tempo, lasciano dei segni sulla pelle del viso. Rughe ed inestetismi che non in molte, a dire il vero, riescono a tollerare con la sicurezza disarmante di un’Anna Magnani che apostrofava il truccatore con un magistrale
le rughe non coprirle che ci ho messo una vita a farmele venire…
E circola in queste ore la notizia di un nuovo fattore di rischio per le rughe che proverrebbe nientepocodimenoche da smartphone e altre nuove tecnologie.
A dirlo è un guru delle strategie anti-invecchiamento, il francese Jean-Louis Sebagh, che vanta un’esperienza ventennale in cosmetica e che svela, sulle pagine del quotidiano britannico Daily Mail, come in molte tra le sue pazienti siano state costrette a ricorrere ad iniezioni di botulino per appianare le rughe sopraggiunte, pare, proprio a causa di un uso eccessivo del telefono cellulare. Tanto che il chirurgo plastico francese, che mise bisturi persino alla Crawford, si spinge a coniare una nuova espressione, arrivando a definire il trattamento previsto per le sms e mail-dipendenti, Blackberry botox.
Rughe e zampe di gallina affollano il viso delle donne soggiogate dal potere comunicativo dello smartphone, che si tratti di un iPhone piuttosto che di un Blackberry.
Ma se non avete ancora superato la soglia degli anta, dormite pure sonni tranquilli: pare, infatti, che il pericolo riguardi soprattutto le donne di mezza età.
la cui pelle inizia già ad avere i primi segni di invecchiamento, a causa del corrugamento delle sopracciglia che si genera per mettere a fuoco gli sms, che crea tensione intorno agli occhi e sulla fronte, accelerando il processo di invecchiamento cutaneo.
Spesso, spiega l’esperto, si tende a strizzare gli occhi per leggere i messaggi sullo schermo del telefono. Un riflesso naturale che non distende certo il viso, tutt’altro.
Le rughe da smartphone vanno ad aggiungersi alle altre sindromi da nuove tecnologie, in primis il pollice da Blackberry, che vede sotto accusa il messaggiare eccessivo che provoca una lesione da sforzo ripetuto, e la computer vision sindrome, una secchezza oculare scatenata dagli eccessivi riflessi sul monitor e da insufficiente film lacrimale.
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