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Bambini e psicofarmaci, ritirato dal commercio il Nopron

Il Nopron, noto psicofarmaco per favorire il sonno dei bambini, è stato appena ritirato dal commercio. Lo ha annunciato l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), che ha sospeso le autorizzazioni sia ai Laboratoires Genopharm che all’officina di produzione Alkopharm Blois. Gli effetti collaterali del medicinale pediatrico erano conosciuti già da diversi anni, tra cui nervosismo e crisi notturne di agitazione incontrollabile.

Negli ultimi 5 anni in Italia la prescrizione di psicofarmaci ai bambini è aumentata vertiginosamente, spesso a causa di diagnosi affrettate e non sempre corrette da parte di medici e pediatri. Secondo gli ultimi dati raccolti, infatti, i bambini che assumono psicofarmaci sono oltre 50 mila.

Il Nopron, spesso osannato come il “salva-notte” dei genitori, veniva consigliato per facilitare l’induzione del sonno nei bambini con agitazione psicomotoria ed evitare i risvegli notturni. Questo farmaco veniva somministrato ai piccoli pazienti a cicli di 15 giorni, tuttavia dopo la sospensione, moltissimi genitori hanno riscontrato nei figli non soltanto un’eccitazione maggiore, ma anche sonnolenza diurna, debolezza muscolare e tremore.

Per far addormentare un bambino che fa fatica a prendere sonno o si sveglia durante la notte esistono diversi rimedi, naturali e omeopatici, che aiutano i piccoli a dormire meglio, anche se è bene ricordare che sono da evitare sotto i 2 anni di età e che spesso non risolvono il problema oppure questo si ripresenta una volta interrotta la somministrazione. Possono anche dare un effetto paradosso, cioè eccitare invece di calmare. A questa età l’insonnia nella maggior parte dei casi è legata ad abitudini sbagliate che vanno modificate.

Gia intorno ai 4-6 mesi si può iniziare con un rituale fisso, che il bambino pian piano associerà con il momento per rilassarsi ed andare a dormire, come il bagnetto, il cambio pannolino e la messa nel lettino o nella culla ancora sveglio. E’ molto utile cantare una ninna nanna, raccontare o leggere una storia e lasciare al bambino il tempo di addormentarsi da solo. Se di notte il bimbo si muove, piagnucola o vocalizza non significa che sia sveglio o voglia essere preso in braccio; in questo caso l’attesa per vedere quello che succede è fondamentale. Spesso il bambino si riaddormenta da solo senza aiuto.

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effetto paradosso