Effetto rebound, cosa è

Si chiama effetto rebound e lo ha portato agli onori della cronaca Fedez parlando di come ne sia rimasto vittima dovendo interrompere uno psicofarmaco improvvisamente. Scopriamo insieme di cosa si tratta nello specifico.

Cosa occorre sapere prima di prendere uno psicofarmaco

Di psicofarmaci non si parla mai abbastanza. Da un lato fanno paura, per il timore degli effetti collaterali e per un certo imbarazzo nel doverli assumere. Dall’altro, una volta che si inizia si può rischiare una errata somministrazione, dimenticandoli, evitandoli, o aumentando da se i dosaggi. Prima di prendere un qualunque medicinale, anche da banco, è necessario essere informati e questo vale in particolare per gli psicofarmaci, anche perché non sono tutti eguali. Ecco cosa occorre sapere.

Come sospendere correttamente uno psicofarmaco

Prima di interrompere l’assunzione di un qualunque farmaco è importante assicurarsi di avere tutte le informazioni necessarie affinché sia fatto in modo sicuro: sospendere una terapia di propria testa senza consultare il medico può mettere a repentaglio la propria salute ed in particolare per ciò che riguarda gli psicofarmaci può comportare una serie di effetti spiacevoli, anche molto importanti. Questi dunque i consigli:

In cosa consiste la visita medica per il porto d’armi

In cosa consiste la visita medica per il porto d’armi? Scopriamolo insieme: per poter maneggiare un’arma è necessario, secondo la legge, possedere degli adeguati requisiti psicofisici, al fine di accertare l’idoneità della persona alla gestione di uno strumento potenzialmente mortale per terzi.

Eiaculazione retrograda, cause diabete o psicofarmaci?

Richiesta di Consulto Medico
Salve sono un uomo di 36 anni, ed ho riscontrato questo problema (Eiaculazione retrograda ) da circa 1 mese e mezzo, quando ho rapporti sessuali o mi masturbo, non esce lo sperma,e ho anche un orgasmo (piacere) ridotto,mentre prima usciva regolarmente. La mia anamnesi, è che soffro di Diabete tipo 1, in trattamento insulinico,e  inoltre da qulche mese sto assumendo anche farmaci “antipsicotici” ed “antidepressivi” come il “Nozinan” e la “Mirtazapina”. Leggendo un po su internet ho visto che questo tipo di problema può essere causato da diversi fattori ,tra cui appunto questo tipo di farmaci che sto assumendo (e che ora da 2 giorni ho smesso di prendere appunto per vedere se siano questi a portarmi questo disturbo,o meno) e poi ho letto che anche chi soffre di Diabete può avere questo disturbo se il diabete è scompensato come il mio (più o meno!) ma in linea generale adesso ho trovato un compenso discreto x il diabete!…….

Farmaci di fascia C restano in farmacia

I farmaci di fascia C continueranno ad essere venduti in farmacia. La liberalizzazione di questi medicinali non si riesce proprio ad ottenere. A dare notizia del “nulla di fatto” ci ha pensato direttamente il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

La morte di Whitney Huston scatena il caso: si prescrivono troppi psicofarmaci?

La morte di Whitney Huston ha riacceso le luci sull’eccessiva prescrizione di antidepressivi. La cantante, infatti, faceva uso di diversi farmaci, tra cui Xanax, Ativan e Valium, gli ansiolitici più prescritti sul mercato e non solo in America. Dei 3, poi, Xanax è quello che va di gran lunga per la maggiore, nonostante sia il più criticato da parte della comunità psichiatrica per il suo potenziale di dipendenza e i gravi problemi legati all’astinenza.

Depressione, una cura dai funghi “magici”?

I funghi “magici”, un tipo di funghi dagli effetti allucinogeni, potrebbero essere impiegati come alternativa agli psicofarmaci nel trattamento della depressione. A sostenerlo sono 2 studi focalizzati sui funghi del tipo Psilocybe (che contengono psilocibina), e una nuova ricerca che sarà a breve condotta dal professor David Nutt, dell’Imperial College di Londra.

Bambini e psicofarmaci, ritirato dal commercio il Nopron

Il Nopron, noto psicofarmaco per favorire il sonno dei bambini, è stato appena ritirato dal commercio. Lo ha annunciato l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), che ha sospeso le autorizzazioni sia ai Laboratoires Genopharm che all’officina di produzione Alkopharm Blois. Gli effetti collaterali del medicinale pediatrico erano conosciuti già da diversi anni, tra cui nervosismo e crisi notturne di agitazione incontrollabile.

Depressione: un’analisi del sangue predice se i farmaci funzioneranno

Una delle difficoltà nella cura di alcune malattie mentali come la depressione sta nel fatto che non sempre i farmaci funzionano. Però spesso questi hanno gli effetti collaterali, esponendo i pazienti ai rischi di un farmaco inutile o dannoso, senza i benefici che ne dovrebbero conseguire. Questo rischio però potrebbe non essere più corso se una sorta di “test” realizzato dall’Università Loyola di Chicago fosse riconosciuto come affidabile.

Gotta, rischio per donne da bevande al fruttosio

Parliamo di gotta, un’artrite infiammatoria molto diffusa quanto dolorosa, causata dal deposito di cristalli di urato dentro ed intorno alle articolazioni e ai tendini, provocato dalle elevate concentrazioni di acido urico nel sangue. Lo facciamo per riportarvi la recente scoperta del rischio associato al consumo di bevande ricche di fruttosio individuato da un nuovo studio. Ad effettuarlo un’équipe di ricercatori della Boston University School of Medicine. La ricerca, presentata nell’ambito del meeting annuale dell’American College of Rheumatology, ha riscontrato una probabilità maggiore di soffrire di gotta nelle pazienti che bevevano molte bibite ad alta percentuale di fruttosio.

Gli studiosi spiegano che negli ultimi anni, in coincidenza con l’aumento del consumo di soft drink e di fruttosio, negli USA si è registrato un incremento dei casi di gotta. La relazione è data dal fatto che

le bevande ricche di fruttosio possono aumentare i livelli sierici di acido urico e, quindi, il rischio di sviluppare la gotta, ma i dati su questa relazione sono limitati.

Gravidanza, maternità e mobbing

Un mondo di difficoltà, di solitudine, di depressione, di mobbing nei confronti di neomamme o donne in stato di gravidanza. E’ quello che ci sta raccontando da qualche anno la regista Silvia Ferreri, con il suo documentario, poi libro ed oggi blog “uno virgola due”. I dati Istat ci raccontano che le donne abbandonano il lavoro perché non riescono a conciliarlo con i figli.

Ma la giovane donna non si è fermata all’apparenza delle cifre, ha voluto andare oltre: i dati Istat-Cnel a cui ha fatto riferimento erano quelli del 2004. Il tasso di natalità italiano: 1,2 ovvero meno delle tartarughe giganti in via d’estinzione (oggi siamo arrivati all’1,3 grazie alle nascite di bambini stranieri).