Tutti amiamo stare al sole e godere dei suoi caldi raggi dopo il freddo dell’ inverno, non parliamo poi dei bambini, che non vedono l’ora di armarsi di secchiello, palette e braccioli per ritrovarsi in riva al mare con il loro amici.
Alla pelle dei più piccoli, va però riservata una maggiore attenzione, se è infatti vero che la maggiore produzione di melanina, e quindi l’abbronzatura, è una forma di protezione naturale che il nostro corpo attua per proteggersi dal sole, nei bambini viene prodotta in pochissima quantità facendo così mancare la fisiologica protezione dal sole. I prodotti della linea Advanced Sensitive KIDS sono appositamente pensati per la pelle sensibile dei bambini.
Il Latte Protettivo Advanced Sensitive Kids IP 50+ offre una protezione UVA e UVB fotostabile ad ampio spettro e aiuta a prevenire il fotoinvecchiamento causato dai raggi infrarossi. Ipoallergenico e testato sotto controllo dermatologico, senza profumo, senza parabeni e senza coloranti, dalla texture leggera questo prodotto è inoltre resistente all’acqua.
Le regole da seguire per esporre i bambini al sole
Innanzitutto è importante sottolineare una cosa: il sole fa bene alla pelle, ma solo se si seguono le giuste indicazioni.
In caso di pelle sana, la durata dell’esposizione e l’orario, variano in funzione del fototipo e dell’età del bimbo. Per non sbagliare, il modo migliore e più sicuro per avere i benefici del sole senza alcun effetto collaterale, è quello di esporre i bambini la mattina fino alle 10.30 e il pomeriggio dopo le 17.00.
Ovviamente questi orari non valgono per il lattante (i piccoli sotto i 2 anni di età) perché in questo caso la durata dell’esposizione pomeridiana va posticipata a partire dalle ore 18.00, 18.30.
All’interno di queste fasce orarie, la pelle del bimbo va protetta con una crema a protezione solare altissima: 50+, per bambini sani, con pelle sana.
La crema va riapplicata al massimo ogni 2 ore e ogni volta che il bambino fa il bagno.
Molti genitori temono che il loro bimbo rimanga bianco e non si abbronzi. Non è così. Una protezione molto alta impedisce le ustioni e consente un’abbronzatura graduale, progressiva e più duratura nel tempo. E anche più bella. Evita le spellature e le desquamazioni, che generalmente rendono la tintarella a chiazze e meno omogenea.
Ricordate che mettere il bambino sotto l’ombrellone non lo protegge dal sole e che non dovete tranquillizzarvi se in spiaggia il bambino non sembra rosso. La sera, o al massimo la mattina successiva, il rossore compare e/o peggiora.
A mano a mano che il bimbo si abbronza, si può ridurre lo schermo della protezione solare a 30.
Idratare la pelle dei più piccoli
È importante che la sera il bambino venga ben idratato, perché sole e salsedine seccano la pelle. Che sia uno specifico doposole, o una generica crema idratante, non bisogna mai far mancare acqua alla sua delicata epidermide.
È inoltre importante ricordare che non va mai applicata una crema curativa o idratante finché si è esposti al sole. Molte creme, infatti, sono fotosensibilizzanti, e possono causare ustioni o reazioni irritative.