Sono passati tre anni dall’inizio del conflitto in Siria e la mortalità infantile è purtroppo una delle caratteristiche peggiori di questa grave pagina storica. I bambini muoiono per via delle bombe, della povertà, delle malattie e per stenti: Save The Children ha dato il via ad una mobilitazione generale per attirare l’attenzione sul problema.
Tra le prime azioni vi è quella della diffusione di un video che mostra come effettivamente la vita dei piccoli siriani sia cambiata con l’inizio della guerra e di cui una percentuale maggiorata di morte infantile in loco sia solo la fine di un processo che coinvolge la sfera quotidiana di questi minori. Si parte all’interno della clip con la vita normale e felice di una bambina che pian piano davanti ai nostri occhi si trasforma in un incubo. Una realtà che fino a che non ci viene ricordata in modo importante attraverso la visione del filmato, non sentiamo vicino a noi.
La guerra, per definizione, non porta solo armi e distruzione: porta anche malattie, malnutrizione, mancanza di medicinali e vaccini. E spesso e volentieri sono più queste “conseguenze” a rappresentare un vero pericolo per la sopravvivenza. Pensate ai campi profughi, alla mancanza di acqua corrente e perfettamente potabile. La promiscuità e la scarsa igiene. Ed ancora la necessità di strutture ospedaliere e farmaci irreperibili: sono tante, davvero troppe le sfide che un bambino nel corso di un conflitto è costretto a subire.
Nel nostro piccolo ognuno di noi deve fare qualcosa: una donazione per aiutarli ad avere tutto ciò di cui necessitano, una manifestazione come quella del 14 marzo al Campidoglio di Roma per attirare l’attenzione delle autorità internazionali sul tema. Tutto può rappresentare un valido aiuto per dare conforto tangibile a questi bambini. Se nessuno farà mai qualcosa, i numeri della mortalità infantile in Siria saranno ancora destinati a salire. Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi.
Photo Credit | Save The Children Youtube