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Natale e salute, ecografia tiroidea a Modena per 40 bambini di Chernobyl

 Si avvicina a grandi passi il Natale e si moltiplicano le iniziative volte a tutelare la salute anche e soprattutto in questo periodo di festa, senza dimenticare, e anzi approfittando delle ricorrenze, per fare un regalo a tutta solidarietà, garantendo l’accesso alle cure e alla prevenzione dei meno abbienti e delle persone disagiate.

Certamente su questa scia si colloca l’iniziativa benefica di cui vogliamo parlarvi oggi: il progetto Chernobyl. Quaranta bambini provenienti dalla Bielorussia e dall’Ucraina verranno accolti dalla regione Emilia Romagna per trascorrere le vacanze natalizie svolgendo attività ludiche pensate appositamente per loro, e sottoponendosi, al contempo, a visite diagnostiche che comprenderanno gli esami di routine previsti in età pediatrica e un test più specifico alla loro area di provenienza, ovvero un’ecografia tiroidea.

I bambini, insieme ai tre accompagnatori, verranno ospitati dall’associazione Polivalente 87 e G. Pini di Modena dal 6 dicembre al 3 gennaio e saranno iscritti al Servizio Sanitario Nazionale per effettuare più agevolmente qualsiasi intervento medico si riveli necessario. L’Emilia Romagna è in prima fila dal 1996 nell’accoglienza e nella cura dei bambini che provengono da aree contaminate dal disastro nucleare di Chernobyl e si avvale, nei progetti, di una partnership con le associazioni Anpas, Arci e Legambiente unite in Verso Est e Aiutiamoli a Vivere. Grazie al Progetto di accoglienza dei bambini di Chernobyl, sono giunti nella regione quasi 11mila bambini dal ’96 ad oggi.

 A distanza di anni dall’incidente nella centrale dell’Ucraina, si contano ancora i danni dovuti alla contaminazione radioattiva. Vengono i brividi a pensare che la malattia che più affligge i bambini che vivono in quelle aree, è il cancro alla tiroide. Seguito a ruota dal tumore ai polmoni e dal cancro alla vescica.

Per capire quanto è importante, per questi bambini, trascorrere dei periodi più o meno lunghi soggiornando in aree non contaminate, basti pensare che vivere anche solo un mese in un ambiente pulito riduce, stando alle stime degli esperti, di ben il 50% i valori di cesio assorbito, diminuendo di conseguenza le percentuali di rischio relative all’insorgenza di forme tumorali.

[Fonte: Agi]