La storia della mela avvelenata di Biancaneve, rischia di valicare i confini della favola e di diventare realtà. E’ proprio la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) a metterci in guardia sui pericoli per i bambini legati all’alimentazione.
L’Italia è sicuramente il Paese con la normativa dell’alimentazione per l’infanzia più rigorosa, tuttavia, non è esente da rischi. La legge, infatti, pur tollerando la presenza di ridotte quantità di micotossine, pesticidi e metalli pesanti, fa una strana distinzione tra adulti e “children”, riferendosi, con questo termine, ai lattanti e ai bambini fino a 3 anni di età, per i quali sono previsti limiti molto più restrittivi vicino allo zero analitico, tagliando fuori tutta la restante fascia dei bambini.
La crisi economica a livello globale sta cambiando profondamente le nostre abitudini, anche quelle alimentari e molti genitori, a causa della notevole riduzione del potere d’acquisto, sono diventati i bersagli inconsapevoli di alcune aziende che hanno messo sullo scaffale generalmente dedicato ai prodotti per l’infanzia, prodotti generici travestiti da baby food. Questo comportamento ingannevole, chiaramente, rappresenta un pericolo per i nostri bambini, che rispetto al passato sono maggiormente esposti ad una serie di fattori, in primis l’inquinamento.
Per questo motivo, la Fimp ha costituito un sistema di monitoraggio di questa pratica scorretta e dannosa disponendo una serie di analisi su alcuni prodotti per adulto spacciati per baby food, dalla pasta ai biscotti, passando per i succhi di frutta. Quale genitore, infatti, sarebbe disposto a mettere in tavola prodotti pieni di pesticidi o metalli tossici, senza contare quelli neuro tossici, se fosse davvero consapevole dei rischi? Ecco, perché è importante tutelare la salute dei nostri figli, e solo i prodotti regolati da specifica normativa baby food sono garanzia di sicurezza per il bambino da 0 a 3 anni.
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