Le feste natalizie si avvicinano, l’albero per chi ha seguito la tradizione è stato addobbato l’8 dicembre scorso e i più previdenti, per evitare lo stress dell’ultimo giorno, avranno già iniziato a fare qualche regalo per portarsi avanti con il lavoro che ci vede tutti un po’ nelle vesti di Babbo Natale. E a proposito di regali, ad aspettarli con impazienza sono loro, i più piccoli, che non vedono l’ora di scartare nuovi giocattoli. E’ importante, nella scelta, che noi adulti prestiamo particolare attenzione alle etichette per evitare di acquistare prodotti pericolosi se messi in bocca dal bambino.
E proprio a proposito arriva un monito dall’Agenzia d’oltralpe riguardo ai tappetini comunemente usati dai più piccoli per gattonare sul pavimento, i tappetini puzzle. L’ente avverte infatti che la maggior parte è composta da formammide, una sostanza che, oltre che sotto accusa per la sua tossicità, risulta essere anche cancerogena.
Insomma, pensateci bene prima di acquistare per il vostro bambino o nipotino un tappetino che contenga il materiale incriminato. Anche perché, a prescindere della decisioni prese in Belgio che ne ha già vietato la vendita venerdì scorso, e dalle misure preventive al vaglio delle autorità francesi, la formammide, a partire dal 2013, così come previsto dalle indicazioni dell’Unione Europea, verrà messa al bando in tutti i Paesi dell’Europa unita.
Per pensare alla sicurezza dei nostri bambini, non occorre però aspettare che il divieto diventi ufficiale, e magari sarebbe il caso che anche in Italia si avvertano i consumatori che i tappetini puzzle che contengono formammide possono provocare irritazioni agli occhi e alla pelle se la sostanza tossica viene ingerita o inalata, e si sa che i più piccoli, per scoprire il mondo e spinti dalla curiosità, mettono in bocca anche gli oggetti non commestibili.
Per quanto riguarda gli effetti a lungo termine, il sospetto è che possa aumentare il rischio di cancro, da qui la decisione dell’UE di vietarla dal 2013, misura preventiva per la sicurezza dei bambini anticipata, come abbiamo già ricordato, dal Belgio e presto forse anche dalla Francia, dove questa evenienza è al vaglio della Dgccrf, l’Agenzia d’oltralpe che si occupa di concorrenza, consumi e repressioni delle frodi.
[Fonti: Lastampa; Adnkronos]