E’ allarme in Francia: migliaia di protesi del seno, inserite negli anni passati nel petto delle donne francesi sarebbero cancerogene. Ed avrebbero provocato in molte pazienti lo sviluppo di tumori al seno. Ancora una volta sotto accusa è il materiale estetico della Pip, già allevato agli “allori” della cronaca nel marzo 2010 per il rischio, causato dalla tipologia scadente di materiale, di esplosione delle protesi.
Il governo francese ha già annunciato che prenderà adeguati provvedimenti. Secondo fonti giornalistiche di pregio, le autorità sanitarie avrebbero già deciso per la rimozione delle protesi in tutte le donne che si sono sottoposte all’ intervento di immissione delle stesse. Parliamo di 30mila persone che dovranno sottoporsi ad un ulteriore intervento chirurgico.
Si tratta di una decisione unica nel suo genere. Mai uno stato aveva stabilito l’obbligatorietà di una “operazione chirurgica di massa”, men che mai per la rimozione di un compendio estetico. Al momento ancora non è dato sapere chi si assumerà l’onere economico degli interventi. Ciò non toglie che gli esperti governativi siano certi del legame che intercorre tra le protesi difettose, che rompendosi all’interno dei corpi delle donne può provocare la comparsa di tumore al seno.
Sottolinea la portavoce del governo francese Valerie Precresse:
È necessario che tutte le donne che hanno protesi Pip vedano i loro chirurghi quanto prima.
Le statistiche attualmente non lasciano spazio a dubbi: negli ultimi mesi sono stati otto i casi di insorgenza di cancro collegati alle protesi difettose, ai quali sono seguite circa 2mila denunce contro la Pip da parte delle malate e di donne che hanno riscontrato problemi di salute. La procura francese, inoltre, ha aperto un fascicolo contro l’azienda per “omicidio involontario”, in seguito alla morte di una donna recentemente scomparsa.
La preoccupazione per le protesi al seno difettose ha raggiunto anche il nostro paese dove il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha convocato il Consiglio Superiore di Sanità con urgenza. In attesa di conoscere le valutazioni dell’organo sanitario italiano il ministro ha assicurato che “già nell’aprile del 2010 il ministero ha invitato gli operatori sanitari a non utilizzare i dispositivi in oggetto, dopo che l’Autorità francese aveva comunicato il ritiro delle stesse protesi”.
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Fonte: Il Giornale