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Sindrome premestruale: melatonina tra le cause?

La sindrome premestruale, conosciuta nella letteratura medica nella sua forma più grave come PMDD, è un disturbo dell’umore riconosciuto che compare nelle donne intorno alla settimana precedente il ciclo mestruale. Non si conoscono ancora le cause precise di questo “problema” ma un gruppo di ricercatori statunitensi pensa possa essere collegata ai livelli di melatonina nell’organismo.

Tra i sintomi più comuni di questa condizione vi sono ansia, nervosismo, malumore o depressione e, molto spesso anche una certa difficoltà nel riposare e l’insonnia. Le statistiche vogliono che almeno il 3-8% delle donne sviluppi la sindrome premestruale, in modi così gravi da creare problemi nella quotidianità. E’ per capire le cause che gli scienziati del Douglas Mental Health University Institute, avrebbero deciso di focalizzarsi sul disturbo attraverso uno studio dedicato. Ed il risultato è stato stupefacente: sembrerebbe esserci una correlazione della sindrome con una alterazione della secrezione dell’ormone della melatonina, che si occupa di regolare i ritmi biologici del nostro organismo.

La coordinatrice dello studio, la dott.ssa Diane B. Boivin e la sua squadra hanno raccolto dati sulle variazioni del ritmo della melatonina in due gruppi di donne: uno affetto da sindrome premestruale ed uno composto di donne sane. Nel corso di 24 ore, le donne sono state sottoposte a due visite mediche, una durante la fase pre-ovulatoria (o follicolare, N.d.R.) e l’altra durante la fase post-ovulatoria (o luteale) del ciclo. In entrambi i casi le volontarie sono state monitorate a livello fisiologico e sono state  sottoposte a specifiche analisi del sangue per misurare i livelli di melatonina.

I risultati hanno mostrato significative differenze tra i due gruppi. Nelle donne affette da PMDD, la quantità di melatonina secreta era di gran lunga minore, specialmente nelle ore notturne, rispetto al gruppo di controllo. Ovviamente è troppo presto per sancire la sicurezza di una correlazione diretta tra i due fattori. Quel che è certo è che lo studio possa rappresentare un punto di partenza per mettere a punto dei rimedi che mitighino la forza della sindrome premestruale nelle donne.

Douglas Mental Health University Institute

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