I semi di lino sarebbero in grado di ostacolare lo sviluppo del tumore al seno e di prevenire la formazione di nuove metastasi. A sostenerlo, è una ricerca tedesca condotta recentemente da un gruppo di studiosi del German Cancer Research Center di Heidelberg, pubblicata sul “Journal of Clinical Oncology”.
Il merito sarebbe dei fitoestrogeni contenuti nei semi di lino, che aiuterebbero a contenere il fenomeno dell’angiogenesi patologica, responsabile dello sviluppo di nuovi vasi sanguigni e quindi della crescita del tessuto tumorale. I fitoestrogeni o estrogeni vegetali, sono sostanze naturali che simulano, appunto, l’attività degli estrogeni. Generalmente, i fitoestrogeni sono suddivisi in 3 classi principali: isoflavoni, cumestani e lignani. Proprio questi ultimi agiscono contro le cellule maligne. I lignani, inoltre, sono presenti anche in altri vegetali, come nei semi sesamo, nella soia, nella frutta (fragole e frutti di bosco), nella verdura (broccoli e carote) e nei cereali.
Gli studiosi, hanno preso in esame il sangue di oltre 1000 pazienti affette da cancro al seno in premenopausa, che sono state tenute sotto osservazione per 3 anni. Il parametro di riferimento, era costituito dai livelli di enterolattone. I lignani, infatti, quando vengono metabolizzati nell’intestino attraverso la microflora, si trasformano in enterolattone (ENL), che è una sostanza con azione estrogenica e antiossidante. Le donne con i livelli più alti, mostravano anche un tasso di mortalità minore rispetto alle pazienti con livelli inferiori.
Molti studi hanno focalizzato l’attenzione sulle proprietà antiproliferative dei lignani e in passato è stata dimostrato il loro ruolo protettivo anche sul cancro alla prostata. Secondo una ricerca condotta in Nuova Zelanda, pubblicata sulla rivista scientifica “Molecular Nutrition & Food Research”, l’enterolattone sarebbe in grado di modulare alcuni geni chiave, producendo importanti effetti sulla morte cellulare programmata delle cellule di cancro alla prostata.
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