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Esami in gravidanza, amniocentesi solo per chi rischia

 Novità sugli esami da effettuare durante la gravidanza fisiologica, non a rischio, arrivano dalla nuove linee guida messe a punto dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e dal Centro per la valutazione dell’efficacia dell’assistenza sanitaria (Ceveas), su mandato del Ministero della Salute.

L’amniocentesi e la villocentesi per escludere la sindrome di Down non dovranno più essere offerti indistintamente alle donne con più di 35 anni ma solo alle gestanti risultate positive ad un test che valuta il rischio in base all’età, alla translucenza nucale e ad alcuni valori del sangue, tra cui la frazione beta libera di hCg e la proteina plasmatica A.
Questo per evitare che la gravidanza sia troppo medicalizzata, spiegano gli esperti, dal momento che si effettuano spesso troppi esami anche quando tutto procede bene ed in assenza di fattori di rischio predisponenti.

Spiega Vittorio Basevi del Ceveas che

Si tratta di introdurre una diversa pratica clinica per individuare le donne a rischio facendo dell’amniocentesi e villocentesi delle indagini di secondo livello.

Il tutto anche per arginare i rischi di questi esami, stimati, per amniocentesi e villocentesi, nel 2% di perdite fetali:

Stabilire invece prima, con il test combinato, chi è a rischio riduce il numero di interventi diagnostici invasivi, dei nati con sindrome di Down e ha la stessa quantità di falsi positivi e negativi dell’amniocentesi e villocentesi. E’ lo stesso approccio sperimentato in altri Paesi, come la Danimarca, dove la valutazione del rischio fatta con test combinato ha dimezzato il numero di nati con sindrome di Down.

Il test combinato che, se positivo, dà l’accesso agli esami di amniocentesi e villocentesi coperti dal Servizio Sanitario Nazionale, dovrà essere effettuato tra la 11/a e la 13/a settimana di gravidanza. Altra novità è che il criterio di accesso ai test di screening coperti dall’SSN non è più limitato alle donne che hanno superato i 35 anni di età, bensì si estende a tutte le donne risultate positive al test combinato.

Per saperne di più sugli esami da effettuare in gravidanza:

[Fonte: Ansa]