Si parla abbastanza di autismo? E soprattutto, lo si fa in modo giusto? Io ci provo da tempo, avendo avuto la fortuna di incontrare nella mia vita due ragazzi affetti da questa malattia ed i rispettivi genitori. Il percorso per loro, oggi trentenni non è stato facile: si confondeva l’autismo con le malattie mentali, si parlava di un cattivo rapporto con le mamme, si riteneva che non ci fosse nulla da fare. Eppure fortunatamente, grazie soprattutto alla grinta di tanti genitori coinvolti, le cose sono cambiate, la ricerca scientifica ha fatto grandi passi avanti. Ma è abbastanza? Per il 6° anno consecutivo si celebra oggi, 2 Aprile, la Giornata Mondiale per la consapevolezza dell’autismo, voluta dall’ONU (Organizzazione Nazioni Unite) nel 2007 proprio per favorire una maggiore conoscenza al riguardo.
Un aspetto fondamentale, soprattutto perché come si ricorda nella celebrazione odierna, l’autismo è più frequente di quanto non si pensi. Secondo i dati elaborati dal CDC (il centro per la diagnosi e prevenzione delle malattie) di Atlanta negli Stati Uniti il 2% dei bambini di 8 anni ha una diagnosi di autismo. In Italia la casistica arriva a 2-3 casi ogni 1000, ma il problema dipende dal fatto che la diagnosi non è adeguata nel nostro Paese e soprattutto non esiste un registro preciso ed adeguato che coinvolga in modo univoco tutte le Regioni. Parlare e far conoscere la malattia serve a ridurre l’impatto dell’isolamento in cui le famiglie spesso si trovano, a dare una speranza di cambiamento, a promuovere ulteriormente gli studi, a stimolare le istituzioni locali verso obiettivi concreti: facilitare l’inclusione nella scuola e nella società.
Oggi sappiamo che esistono varie forme di autismo (si parla infatti di sindrome dello spettro autistico) che possono permettere anche una vita “normale”. I casi gravi infatti sono fortunatamente meno numerosi, ma comunque possibili da trattare, grazie a terapie educazionali mirate e precoci. Anche quest’anno Autism Speaks (la maggiore organizzazione promotrice della ricerca scientifica in tema d’autismo), ha organizzato un’iniziativa speciale per l’occasione: ‘Light it up blue’ (illuminalo di blu): i monumenti del mondo si illumineranno di blu quale testimonianza di partecipazione alla Giornata Mondiale sull’autismo. Non solo: i singoli individui potranno illuminare la propria finestra o indossare un simbolo del medesimo colore….partecipare è semplice, condividere la solidarietà e la conoscenza, aiuta le famiglie coinvolte a sentirsi meno sole.
Tra le varie iniziative di oggi anche un convegno presso la sede del Bambino Gesù di Roma del Centro di San Paolo Fuori le Mura, organizzato in collaborazione con le associazioni che aderiscono a “Fantasia” (Federazione Nazionale delle Associazioni a Tutela delle persone con Autismo e Sindrome di Asperger ), dal titolo: “Autismo dal dire al fare: dalle risposte della comunità scientifica internazionale alle buone pratiche” in cui si farà anche il punto sulle linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti emanate di recente dall’ ISS (Istituto superiore di sanità). Il convegno è trasmesso in diretta streaming sul sito www.fantasiautismo.org.
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