I primi pazienti sottoposti al metodo Stamina erano raccomandati? La sola ipotesi ci lascia davvero terribilmente perplessi. Eppure è questo il quadro che si apre sulla questione, attraverso le parole di Mario Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation.
Dichiarazioni che ovviamente in queste ore stanno mostrano tutto il loro peso. Non dobbiamo dimenticare che il metodo Stamina è un protocollo non ufficiale e soprattutto molto discusso anche a livello internazionale. E’ impossibile non ripensare alle dichiarazioni di Nature ed alla continua querelle riguardante la possibile sperimentazione ufficiale nel nostro paese che ha visto entrare in campo il Tar e la necessità di ricostruire, da parte del Ministero, un comitato scientifico in grado di valutare la possibile pericolosità e l’efficacia del protocollo. Ecco cosa ha dichiarato Mario Andolina alla trasmissione “Presa Diretta”:
A Brescia c’era un interesse di importanti personaggi di vedere curati se stessi e i propri congiunti. Un dirigente della Regione Lombardia aveva un problema, una malattia neurologica progressiva. Ha pensato che potevamo curarlo e ha favorito l’ingresso del nostro metodo negli Spedali di Brescia. Anche i dirigenti locali avevano qualche fratello, cognato o marito da curare, col morbo di Parkinson. Abbiamo perciò deciso di curare prima i raccomandati, così poi saremmo riuscire a far entrare i nostri bambini.
Parole che onestamente ci creano sconcerto. Ed in più di un modo. A partire dall’interessamento “politico” con secondo fine per quanto comprensibile, fino all’accettazione di una sorta di “ricatto morale” per poter usufruire della struttura bresciana per applicare il metodo Stamina sui pazienti, per molti mesi (fino al maggio 2012) considerato semplicemente una cura compassionevole.
E c’è chi paventa addirittura un problema di “truffa allo stato”. Al momento, voci senza alcun fondamento sostengono che il protocollo consegnato al Ministero della Salute sia differente da quello utilizzato effettivamente per la cura. Ancora una volta, poche certezze e tante chiacchiere. Si riuscirà a vedere finalmente la luce?
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