Troppe persone sono esenti da ticket, vi è bisogno di riformare il sistema. Questo, in poche parole, il tenore delle dichiarazioni del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in una intervista rilasciata al quotidiano La Stampa. Scopriamo inseme quali saranno le novità per la sanità pubblica.
Il uno dei tanti problemi del sistema sanitario italiano, secondo il ministro riguarda il numero delle erogazioni prestate e l’effettivo pagamento delle stesse. I dati ufficiali parlando di un gran numero di esenti fruitori della maggioranza delle visite specialistiche e degli esami, con una perdita per lo stato decisamente copiosa. Vi è la necessità quindi, sostiene la Lorenzin, di una vera e propria rivoluzione che apporti un cambio di direzione.
Si parla di modifiche semplici ma lineari, nel corso delle quali si terrà conto anche dei carichi famigliari. Insomma, un nuovo patto per la salute: ma quanto effettivamente valido per i malati? Una domanda che è necessario porsi visto che ogni volta che qualcuno decide di ritoccare i ticket alla fine la manovra, che si chiami spending review o risparmio, porta sempre dei problemi di gestione ed economici ai cittadini.
Si parla di rigovernare sia la spesa sanitaria che la governance, per recuperare almeno 10 miliardi agendo sulla de-ospedalizzazione e le cure domiciliari come auspicato, ormai da mesi, anche dal predecessore dell’attuale ministro. Ciò che si vuole puntare a fare è coinvolgere in modo più attivo le asl ed i medici di famiglia, puntare sull’informatizzazione delle pratiche e e trovare i fondi per una apertura 24 su 24 degli studi dei suddetti professionisti.
Il ministro Lorenzin assicura che l’azione sui ticket non servirà per fare cassa, ma che sia necessario rivedere le soglie di spesa. In alcune aree italiane gli esenti per Irpef sono troppi e la riduzione del numero degli esenti può essere uno strumento adeguato. Quel che ci chiediamo è questo: non vi è il rischio se vi è una ripartizione sbagliata di negare ancor di più di ciò che accade ora, le cure giuste a chi sta male? Non ci resta che attendere di conoscere il piano ministeriale in tal senso per farci una idea più ampia.
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