Fra due giorni, mercoledì primo dicembre, sarà la giornata mondiale dell’Aids. Un giorno in cui sarà ricordata l’importanza della prevenzione, l’aspetto più importante per combattere questa terribile malattia, anche più efficace di qualsiasi vaccino e terapia.
La giornata di quest’anno ha un significato molto importante, dato che probabilmente l’anno 2010 è stato quello della svolta contro questa malattia che da decenni uccide milioni di persone. In quest’anno solare, ed in particolare proprio in questi ultimi mesi, la scienza ha fatto enormi passi in avanti come la nascita di un vaccino, seppur ancora a livello sperimentale; la “pillola del giorno prima“, e la dichiarazione dell’Onu che ha registrato, per la prima volta nella storia, un calo delle infezioni. Ma c’è ancora davvero tanto da fare.
Per questo, in occasione della giornata della prevenzione, saranno migliaia le iniziative in tutto il mondo. In Italia c’è da registrare la “Yes We Condom”, nata sulla scorta del Yes, we can di Obama, per promuovere l’utilizzo e soprattutto la conoscenza dei preservativi in Italia. Il problema del nostro Paese è che, probabilmente a causa di alcuni retaggi legati alla cultura cristiana, il profilattico non viene molto pubblicizzato, ed a volte anche “sconsigliato”, come fece il Papa tempo fa durante il viaggio in Africa.
E’ proprio qui che si deve agire, come spera di fare l’on. Paola Concia del Pd, la quale presenterà una proposta di legge per inserire obbligatoriamente nelle scuole i distributori di preservativi. Per il resto in Italia molti ospedali rimarranno aperti al pubblico per un test gratuito dell’HIV, in modo da scoprire i migliaia di casi di persone che ne sono affette ma che ancora non lo sanno. Secondo le statistiche infatti, ogni due ore una persona rimane infettata dal virus, ma quasi la metà non lo viene mai a sapere, correndo il rischio di infettare altre persone e di compromettere ulteriormente la propria salute.
Ogni anno trattiamo più persone, ma ogni anno vediamo anche più infezioni, perché le persone si ammalano più velocemente di quanto riusciamo a curarle. Quello della pillola del giorno prima è un successo che sono contento di aver visto, ma spero che non diventi mai una pratica comune
ha affermato Samuel Bozzette dell’università di San Diego, secondo cui l’unico metodo per combattere la malattia è la prevenzione. Per le altre iniziative consultare il sito della Lila.
[Fonte: Ansa]