Il rischio di una nuova pandemia di HIV si fa concreto. Ed i tempi sono più vicini di quello che si possa pensare. Gli esperti pensano infatti che possa presentarsi entro i prossimi 20 anni a causa dello sviluppo di alcuni ceppi di virus resistenti ai farmaci.
A lanciare l’allarme in tal senso ci ha pensato Jeremy Farrar, il direttore del Wellcome Trust, una delle fondazioni più importanti deputate alla ricerca nel mondo. Sono situazioni come queste che sottolineano, se ce ne fosse bisogno, l’importanza della protezione nel corso dei rapporti sessuali attraverso l’utilizzo del preservativo. Spiega Farrar:
Una nuova pandemia con lo spettro dell’HIV resistente ai farmaci è una possibilità reale e può avere un enorme impatto nei prossimi 20 anni, se i farmaci, che finora hanno consentito notevoli miglioramenti nell’aspettativa di vita dei pazienti, diventeranno meno efficaci. E’ inevitabile che la resistenza all’HIV aumenti, perché si tratta di un virus che può mutare facilmente.
Casi di resistenza, sottolinea l’esperto, si sono già verificati per i primi tre farmaci di elezione E’ un problema che non va preso sottogamba dato che le opzioni terapeutiche nei confronti di questo virus purtroppo non sono infinite. E’ proprio questo che porta a pensare che una pandemia possa ripresentarsi in un numero ben preciso di anni. Cosa si può fare per combattere questo problema? Prima di tutto, secondo il direttore del Wellcome Trust, utilizzare i farmaci che si hanno a disposizione con giudizio, proprio per evitare che il virus possa sviluppare resistenza. E poi continuare con la ricerca a trovare formulazioni sempre più efficaci.
Purtroppo le statistiche ci dicono che almeno il 15-20% dei pazienti affetti da HIV non assumono regolarmente la terapia antivirale, cagione questa della maggior parte dei casi di Aids conclamato dei giorni nostri. E questo rappresenta un ulteriore problema da affrontare per combattere questo virus.
Fonte | Nature
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