L’Italia è l’unico stato europeo che può contare su delle linee guida in merito all’HIV. Si tratta di un grande traguardo, sottolineato dai medici e dagli esperti del settore riunitisi in questi giorni a Copenaghen per fare il punto della situazione sull’Aids come richiesto dall’Unione Europea. Nessuno stato comunitario può infatti già contare su documenti che regolamentino l’accesso al test ed alla terapia in caso di positività.
E’ dal luglio del 2008 che la Comunità Europea richiede agli stati membri dell’unione di mettere a punto una legislazione dedicata a questa grave malattia. L’Italia, allo stato attuale, può contare su un documento in vigore che non solo riafferma la necessità del test, ma che ha proposto “specifiche modalità di erogazione” dello stesso e soprattutto individuato i “destinatari sensibili” ai quali proporre l’effettuazione dell’analisi.
Soprattutto quest’ultimo punto si è rivelato di vitale importanza: le statistiche in materia ci segnalano infatti che un terzo delle persone contagiate in Italia non sa di essere sieropositivo. E’ quindi un bene che il “Documento di consenso sulle politiche di offerta e le modalità di esecuzione del test per HIV in Italia” (composto dalla Commissione Nazionale per i diritti di lotta contro l’AIDS con il contributo di Istituzioni, Società Scientifiche ed associazioni di pazienti, N.d.R.) sia stato approvato Conferenza Stato-Regioni, e di conseguenza divenuto di obbligatoria messa in pratica da tutte le amministrazioni locali.
In questo caso anche il Parlamento italiano ha contribuito in modo positivo: il documento è stato approvato all’unanimità in soli due mesi quando solitamente il tempo medio-burocratico di svolgimento di queste pratiche è pari a 18 mesi.
Sottolinea il dott. Giuliano Rizzardini, Direttore Dipartimento Malattie Infettive, Azienda Ospedaliera Luigi Sacco di Milano:
Sull’HIV in Italia c’è una situazione di sommerso estremamente importante (pari al 25%) sovrapponibile a molti altri Paesi europei e simile a quella degli Stati Uniti, che favorisce il perpetuarsi della trasmissione del virus. L’implementazione di politiche per l’offerta del test sono estremamente importanti (in questo senso l’Italia si sta facendo e si è fatta parte attiva), anche nell’ottica, come recenti studi hanno evidenziato, di come a seguito del riscontro di positività l’offerta e l’esecuzione del test sia ad oggi il miglior mezzo di prevenzione contro la diffusione del virus dell’HIV.
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