Che gli stress emotivi possano avere effetti deleteri sul cuore è cosa assai risaputa. Ma è tutt’altro che chiaramente dimostrata negli studi scientifici. I Mondiali di calcio del 2oo6, quelli vinti dall’Italia, hanno permesso ad un gruppo di clinici di Monaco di valutare l’incidenza di infarto cardiaco nella popolazione dell’area cittadina e suburbana, omogenea quindi per fattori ambientali ed alimentari, in occasione dello stress emotivo legato alla passione calcistica ed al tifo per la propria squadra.
Il Pronto Soccorso della zona, nel mese dei Mondiali (9 giugno –9 luglio 2oo6) fu sottoposto ad un vero superlavoro: tutti gli eventi cardiaci risultarono più che raddoppiati e tra questi soprattutto i casi di infarto e di grave aritmia. Le massime frequenze di eventi coincidevano con le partite della nazionale tedesca, soprattutto se drammatiche, come quelle concluse ai rigori o quelle ad eliminazione diretta.
Ma dopo le partite Germania-Argentina (ai rigori) e Germania-Italia (Germania eliminata) la frequenza di infarti e aritmie fu addirittura triplicata. L’aumento del rischio riguardava soprattutto gli uomini, mentre era limitato nelle donne. Circa il 50% dei casi riguardava persone che già avevano sofferto di infarto o insufficienza coronarica. Il lavoro scientifico è pubblicato dalla più prestigiosa rivista di medicina clinica del mondo, il New England Journal of Medicine. Ma è singolare che i revisori, solitamente severi, abbiamo sorvolato su diverse carenze dello studio, privilegiandone l’impatto, mediatico.
Ad esempio, non sono ben definiti i gruppi di controllo; non è chiaro in che misura i soggetti colpiti avessero effettivamente seguito le partite dando per scontato che tutti abbiamo seguito le partite; né è specificato se i differenti gruppi etnici residenti nella regione abbiano reagito diversamente. Primo messaggio: non fidatevi sempre dell’ultimo studio scientifico anche se proposto da una rivista prestigiosa, non esistono studi perfetti e le conferme sono sempre necessarie, anche perché in questo caso, studi precedenti avevano dato risultati controversi.
Secondo messaggio: se avete disturbi di cuore, ma amate molto la vostra squadra, consigliatevi col medico prima di mettervi a soffrire davanti al teleschermo. A giugno ci saranno gli Europei, in Austria e Svizzera, ove le aspettative per le nazionali locali sono più limitate. Chissà se i compassati svizzeri e allegri austriaci correranno gli stessi rischi dei ben più (sembra) passionali tedeschi.