Prima dei 7 anni di età essere obesi può aumentare il futuro rischio di contrarre malattie cardiache e ictus, anche senza la presenza di altri fattori di rischio cardiovascolare come l’elevata pressione sanguigna. A lanciare l’allarme è un nuovo studio, presentato alla 91esima riunione annuale dell’Endocrine Society’s a Washington, DC. Lo studio, condotto da ricercatori dell’Università di Nemours Children’s Clinic dal dr. Charles DelGiorno, dimostra che le malsane conseguenze di un eccesso di grasso corporeo iniziano molto presto.
L’obesità da sola è legata ad alcune anomalie nel sangue che possono predisporre gli individui a sviluppare malattie cardiovascolari in età adulta precoce. Spiega il dr. Mauras, uno degli autori dello studio:
Il nostro studio suggerisce che c’è bisogno di interventi più aggressivi per il controllo del peso nei bambini obesi, anche quelli che non hanno la sindrome metabolica.
Questa è uno dei fattori di rischio che aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiache, ictus e diabete. E’ sempre più spesso diagnosticata nei bambini in sovrappeso, nei quali diventa il problema maggiore. Sebbene la sua esatta definizione sia ancora molto dibattuta nel mondo scientifico, per ricevere una diagnosi di sindrome metabolica, in generale, è necessario disporre di almeno tre delle seguenti condizioni: aumento della circonferenza vita (grasso addominale), basso HDL (o colesterolo “buono” ), trigliceridi elevati (grassi nel sangue), la pressione alta e alto glucosio nel sangue (zucchero nel sangue).
Mauras e colleghi cercano di scoprire se la semplice obesità possa aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, prima di sviluppare la sindrome metabolica. Essi hanno quindi sottoposto un test a più di 300 individui di età tra 7 e 18 anni privi delle caratteristiche della sindrome metabolica. Sono inclusi 202 soggetti nello studio: 115 bambini obesi e 87 bambini magri in età prepuberale e a metà della pubertà. I bambini obesi avevano un indice di massa corporea al di sopra del 95% per sesso, età e altezza.
Per essere ammessi a partecipare allo studio, i bambini e gli adolescenti sono stati a digiuno per mantenere normali i livelli di zucchero nel sangue, pressione arteriosa, colesterolo e trigliceridi. Tutti i partecipanti si sono sottoposti all’esame del sangue per conoscere i marcatori che prevedevano lo sviluppo di malattie cardiovascolari. Tra queste, elevati livelli di proteina C-reattiva (CRP), un marker di infiammazione, e livelli anormalmente elevati di fibrinogeno, un fattore di coagulazione. I bambini obesi presentavano 10 volte i livelli superiori di CRP e di concentrazioni di fibrinogeno significativamente più elevate. Queste anomalie si sono verificate in bambini obesi sotto i 7 anni, quindi molto tempo prima dell’inizio della pubertà.
Anche se non è ancora noto se primi interventi terapeutici possano invertire l’alta CRP e il fibrinogeno, Mauras ha detto che sarebbe prudente per i medici effettuare interventi più aggressivi per limitare le calorie e aumentare l’attività nei bambini in sovrappeso, anche prima della comparsa dei sintomi della pubertà.
[Fonte: Sciencedaily]