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Cosa fare di fronte ad un incidente

Di fronte ad un incidente stradale o ad un ferimento accidentale a casa o durante il gioco molto spesso non si sa che cosa fare. Eppure i primi minuti sono importanti per avviare correttamente i soccorsi e per salvare una vita. Ne parla Fabrizio Pregliasco, vicepresi­dente di Anpas, l’Associazione nazionale pubbliche assistenze.

Il buon senso e l’attenzione ci impone di non mettersi in condizioni di ri­schio. Se c’è un incidente strada­le, fermarsi verificando che le condizioni di sicurezza lo permet­tano, indossare il giubbino ad alta visibilità, controllare che non ci sia rischio di incendio imme­diato. Un soccorritore che si tra­sforma a sua volta in infortunato non è di alcun aiuto. Serve pron­tezza e, per averla, bisogna esse­re un minimo informati su che cosa fare e che cosa non fare. Cominciamo da che cosa fare. Nell’emergenza c’è una catena della sopravvivenza che parte dall’informativa: il 118 riesce a usare il sistema di intervento giu­sto (dall’elicottero all’ambulan­za, ai vigili del fuoco), se ha in­formazioni certe e precise. Per esperienza personale so che nella concitazione del momento non sempre si ha la lucidità di dire le cose importanti. È impor­tante allenare immediatamente i soccorsi, segnalando con preci­sione il luogo dell’incidente e fornendo più indicazioni possibili sulle persone e i mezzi coinvolti. Poi si possono mettere in atto, se si conoscono le procedure, i primi soccorsi: pochi gesti semplici (come mettere il ferito nella posizione di sicurezza, sul fianco per evitare il rigurgito e il blocco delle vie respiratorie o il blocco degli arti) ma soltanto, lo ripeto, se si sa che cosa fare. A volte l’interventismo fa più danni che altro.

E che cosa non si deve fare?

La regola d’oro è evitare assoluta­mente di spostare un ferito, a meno che non ci siano pericoli im­minenti, come un principio di in­cendio. Non si deve muoverlo dal luogo dell’incidente senza le op­portune attenzioni perché la ma­nipolazione scorretta della colon­na vertebrale, in particolare in un politraumatizzato, può rovinare la qualità della vita successiva. La persona deve essere assistita sul posto; all’arrivo dei soccorritori sarà stabilizzata per trasportarla. Se l’infortunato è un motociclista non rimuovere il casco per nessun motivo. Tuttalpiù si può rimuovere la visiera per facilitare e controllare la respirazione. Trasportare in macchina un traumatizzato inve­ce di aspettare l’arrivo dei servizi del 118 non è una buona idea.

Come ci si prepara a questi eventi imprevisti?

L’informazione è fondamentale. Ed è utile anche un corso di primo soccorso che insegni a compiere le manovre di emergenza che possono salvare una vita, come il massaggio cardiaco. Il tentativo maldestro di una rianimazione si può fare, ma sui traumi bisogna avere molta attenzione.

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