La glicemia post prandiale diventa uno dei valori più importanti quando si combatte con una malattia come il diabete o si ha bisogno di controllare con costanza i valori di glucosio nel sangue. Vediamo insieme di cosa si tratta e quali sono i sintomi portati da una sua alterazione.
Cosa è la glicemia post prandiale
La glicemia postprandiale è il valore che indica i livelli di glucosio presenti nel nostro sangue a due ore da un pasto. Essa viene misurata in tale lasso di tempo perché a circa 60-120 minuti dall’ingestione di una colazione abbondante, di un pranzo o di una cena, i nostri livelli di glicemia fanno registrare i picchi più alti della loro giornata. La glicemia post prandiale è tecnicamente controllata dall’insulina prodotta dal pancreas al fine di aiutare il glucosio presente nel sangue ad essere assorbito dalle cellule che lo sfruttano energeticamente.
Valori normali della glicemia post prandiale
I valori considerati normali della glicemia post prandiale, nelle persone sane, non vanno mai oltre i 140 mg/dl. Di solito ritornano ai propri livelli basali a 3-5 ore dall’ingestione del pasto. Se riscontrate valori di glicemia post prandiale come 180 o 200 è il caso di richiedere una visita specialistica se non lo avete già fatto. La glicemia post prandiale in gravidanza deve essere tenuta sotto controllo medico, e contrastata con una assunzione del cibo regolare e suddivisa in piccoli pasti ogni 2-3 ore.
Sintomi della glicemia post prandiale bassa
Quando la glicemia post prandiale è bassa, si parla in medicina di ipoglicemia reattiva. Essa si manifesta dalle due alle tre ore dai pasti. Ecco i sintomi:
- pallore
- irritabilità
- disorientamento
- nausea
- sensazione di fame
- visione doppia
- formicolio generalizzato
- mal di testa
- dolori di stomaco
Le cause di questa particolare patologia sono sconosciute. Gli esperti ritengono possibili due cause alla loro base: che le persone siano troppo sensibili all’adrenalina favorita da uno stato di glicemia bassa e che, coincidentalmente ne ricalca i sintomi o che l’organismo non sia in grado di produrre abbastanza glucagone, un ormone che si oppone all’eccessivo calo glicemico contrastando le azioni dell’insulina.
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