Vedi Fabrizio, la vita umana è preziosa e per quanto padre Antonio e altri come lui abbiano dedicato la loro a combattere le malattie, non potevano impedire che migliaia di persone morissero ogni anno per mali sconosciuti. La durata della vìta dell’uomo nel Medioevo era, rispetto ad oggi, molto più breve.E padre Antonio, allora? Hai detto che era vecchissimo.E’ vero, l’abate era anziano ma, sai, i monaci vivevano isolati, conducevano una vita sana e conoscevano i medicamenti per curare i mali comuni. Per questo potevano vivere più a lungo. Tuttavia, anche molti di loro morivano giovani a causa delle numerose epidemie che non riuscivano a combattere perché non ne conoscevano i rimedi.Cos’è una empo … empi.. empedomia?EPIDEMIA
scandisce la mamma
è un tipo di malattia, a volte sconosciuta, che si diffonde velocemente. Oggi si combatte con il vaccino, ma per trovare un vaccino in breve tempo è necessario studiare la malattia in laboratori attrezzati.E i vaccini li trova il farmacista?I vaccini vengono scoperti ed elaborati nei laboratori di ricerca, sostenuti dai governi e dalle grandi aziende. Per questo è stato indispensabile impegnarsi nello studio della Chimica e della medicìna. Nacquero e si diffusero così le Università, luoghi dove ancora oggi è possibile dedicarsi a queste discipline.E se l’abate ritornasse all’improvviso, cosa farebbe?Probabilmente per prima cosa andrebbe a cercare il suo monastero. Stupito e spaventato, vagherebbe per la città alla ricerca delle sue piante e dei suoi libri.Se ritornasse mi piacerebbe tanto incontrarlo! Sai mamma, con la pozione mi è passato il mal di pancia, vado subito a dirlo allo zio Giuliano. Posso?Ma certo. Digli che lo aspettiamo a cena questa sera.
La Farmacia è nello stesso caseggiato e Fabrizio la raggiunge in un istante. Lo zio è occupato con un cliente e il bambino, dopo un cenno di saluto, corre nel laboratorio sul retro. Il bancone da lavoro, i vasi antichi in bianco e azzurro, i mortai d’altri tempi, tutto gli ricorda la storia della mamma. Ad un tratto, è attirato da una grossa lente appoggiata su una mensola. Incuriosito, la prende in mano. Un raggio di sole colpisce la lente che Fabrizio tiene davanti a sè. Quel gioco di luce lo abbaglia. Chiude gli occhi, poi li riapre e… … quell’uomo che cammina di buona lena sembra proprio l’abate Antonio!
(continua)