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Ebola, primo contagio in Europa: rafforzati i controlli

 

E’ avvenuto il primo caso di contagio da ebola in Europa, a Madrid. La vittima è una delle infermiere che sono entrate in contatto con il religioso Manuel García Viejo, deceduto alcuni giorni dopo il rimpatrio in Spagna per le cure.

E’ in assoluto il primo contagio avvenuto fuori dal continente africano. Altre tre persone sono state ricoverate e poste sotto osservazione, tra cui il marito della donna, colui che al momento pur non presentando sintomi potrebbe essere quello che con più probabilità avrebbe avuto modo di contrarre l’ebola. L’infermiera, è al momento è ricoverata in quarantena in condizioni stabili e curata con le trasfusioni di sangue di Paciencia Melgar, la suora guarita dopo aver contratto il virus in Liberia. La donna, ha spiegato il marito, si sentiva sicura: era entrata solo due volte in contatto con il malato,  una volta per cambiargli il pannolone e l’altra per raccogliere il materiale dalla sua stanza dopo il decesso. Tutto ciò sempre rispettando pienamente le procedure di prevenzione messe a punto.

Azioni che ovviamente ora devono essere riviste e migliorate.  E se dal Ministero della Salute arrivano, per quanto molto tese, delle rassicurazioni, è evidente che sia necessario scoprire cosa sia andato davvero storto nella catena di protezione dall’ebola. Tutti i protocolli, secondo le ricostruzioni, sono state rispettate: tuta di protezione, doppi guanti, maschere. Come possibile quindi che il virus dell’ebola abbia raggiunto la donna? La stessa persone che è andata poi in ferie ed è venuta a contatto con molte persone.

Quando il 30 settembre la donna ha iniziato ad avere la febbre (uno dei sintomi della malattia, N.d.R), sotto la soglia dei 38,6 dati come spartiacque per le indagini sulla patologia, la stessa ha avvertito l’ospedale dove lavorava: gli è stato risposto di continuare a misurarla e basta. Lunedì quando ha superato tale limite è stata infine ricoverata. L’ebola è contagioso solo quando sintomatico secondo gli esperti: ma vi è tale sicurezza? E’ evidente che in generale, i protocolli dovranno essere rivisti.

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