Avete paura dell’ebola? E’ una domanda lecita da porsi con le notizie che giungono dall’Africa colpita dall’epidemia. Senza contare che molti paesi occidentali hanno visto giungere sul proprio suolo pazienti contagiati. Facciamo insieme il punto della situazione.
Al momento in Africa i contagiati dal virus dell’ebola sono circa 8 mila. Le vittime ufficiali dell’epidemia più o meno 4.000. La maggior parte dei decessi proviene dalla Liberia, dove il focolaio è partito e fino ad ad ora, a sei mesi dalle prime morti, non ha mai arrestato il suo percorso. L’ebola è attualmente un virus senza una cura. I suoi sintomi sono febbre, diarrea, dolori addominali, emorragie interne e rush cutaneo. L’agente patologico di questa malattia colpisce il sistema immunitario duramente, causando se non approcciato in tempo, una insufficienza multi-organo che porta alla morte.
Attualmente sono al vaglio degli scienziati diversi vaccini e sieri sperimentali, tra cui uno italiano che sembra aver attirato l’attenzione degli esperti, i quali nel frattempo continuano nei tentativi di cura attraverso trasfusioni di sangue provenienti da pazienti guariti. In questo modo si aiuta il sistema immunitario del paziente a combattere il virus da solo. L’assistenza sanitaria nei paesi colpiti è allo stremo, il personale è scarso e spesso costretto a lavorare con poche risorse disponibili e per verificare l’esistenza di focolai si pongono i paesi in quarantena: i controlli sono stati inaspriti anche negli aeroporti per paura della diffusione del virus.
L’Europa e gli Stati Uniti hanno messo in atto degli specifici protocolli che tranne in un paio di casi (primo paziente contagiato in America e infermiera spagnola, N.d.R.) hanno funzionato nel tenere a bada l’espansione del virus. Procedure appositamente pensate per evitare che il virus possa diffondersi al di fuori dell’Africa, dove associazioni e organizzazioni ancora non riescono a fermare i contagi. Veniamo a voi ora. Vogliamo sapere cosa ne pensate attraverso un semplice sondaggio.
L’ebola vi fa paura?
1) Sì, perché non c’è cura
2) Sì perché ormai è anche da noi
3) No perché credo che si stia facendo il massimo e si giungerà a soluzione