Un epidemia silenziosa e misteriosa nl Centro America? E’ questo ciò che porterebbe il verificarsi di una strana patologia coinvolgente i reni che dal 2000 ad oggi ha ucciso circa 24mila persone. I decessi sono stati registrati in particolar modo tra il Nicaragua ed El Salvador, con una fortissima incidenza nelle popolazione indigene, risultate tra le più colpite.
Alcuni scienziati confermano di avere avuto delle segnalazioni anche da Panama e dal Messico Meridionale. Ciò non toglie che sono molti gli interrogativi data la scarsa presenza della notizia dei media. Una vera e propria “piaga” a livello locale, mai esplosa nonostante il numero alto di vittime. La paura di molti è che possa rappresentare “la base” di una nuova pandemia. Basti pensare, lo riferisce la MSNBC, che l’anno scorso i contagi si sono così diffusi che il ministro della Sanita di El Salvador, Maria Isabel Rodriuez, si è appellata all’Oms richiedendo degli aiuti esterni, al fine di evitare il collasso del sistema sanitario nazionale.
Quello che è necessario sottolineare è che non si tratta di una malattia che colpisce solo in maniera acuta. Come racconta la testimonianza di Wilfredo Ordonez, uno dei pazienti colpiti da questa patologia ai reni, spesso la stessa può cronicizzarsi, portando la persona a vivere per il tempo che le resta sotto gravi disagi, tra i quali figura la necessità di essere sottoposta a dialisi anche quattro volte al giorno. Racconta l’uomo:
Questa è una malattia che viene senza preavviso, e quando te la diagnosticano è troppo tardi.
Quello delle diagnosi mai precoci è l’altro grave problema: non agendo tempestivamente, la situazione degenera con facilità e velocità.
Fabrizio Pregliasco, medico infettivologo italiano che da tempo segue la situazione, sostiene che il virus, sebbene molto facile alla diffusione, non rischia di uccidere l’umanità:
Molte delle vittime sono lavoratori manuali o raccoglitori dei campi di canna da zucchero, l’attività principale in buona parte delle coste centroamericane. I medici locali sono convinti del fatto che la causa sia da ricercare nelle sostanze chimiche che gli agricoltori utilizzano senza alcuna protezione. Ma gli scienziati avrebbero scoperto che la vera causa è un’altra. All’origine ci sarebbe infatti il lavoro estremamente pensante svolto dalle vittime, che restano per ore sotto il sole rovente senza acqua da bere. L’estrema disidratazione e lo stress termico negli anni danneggerebbe i reni in modo irreversibile.
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Organizzazione mondiale sanità