L’influenza quest’anno sembra colpire con maggiore virulenza rispetto al passato. Arrivando in Inghilterra addirittura a mettere a ferro e fuoco il sistema sanitario nazionale.

Influenza più pesante del solito
Negli ultimi giorni l’influenza sta assumendo caratteristiche molto particolari. Non solo per il numero di casi, ma anche per la durata dei sintomi e la loro gravità. La stagione influenzale è iniziata presto e con intensità e le osservazioni cliniche e dei sistemi sanitari europei confermano un quadro più impegnativo rispetto al passato.
In Italia, secondo l’infettivologo Matteo Bassetti, l’influenza non si presenta più come un semplice malessere passeggero, ma può portare a complicanze significative anche in persone giovani e sane. Bassetti ha citato il caso di un ventenne ricoverato per “pericardite con miocardite” dopo un’infezione influenzale. Sottolineando che il virus “non è un’infezione banale” e può colpire organi come cuore e reni oltre alle vie respiratorie classiche.
L’esperto ha sfruttato questo esempio per ribadire l’importanza della vaccinazione anche nelle fasce d’età più giovani, proprio perché i sintomi sembrano persistere più a lungo e manifestarsi con maggiore intensità rispetto al passato. E perché rinunciare a una possibile protezione se presente?
Situazione difficile in Inghilterra

Questa percezione di una influenza “più dura” non riguarda soltanto l’Italia. Nel Regno Unito, l’NHS (National Health Service) ha recentemente lanciato l’allarme per un’ondata di influenza definita “superflu”, attribuita a una variante del virus influenzale A. E nello specifico al sottotipo “H3N2 subclade K”. Secondo i dati ufficiali, il numero di ricoveri in ospedale per influenza in Inghilterra è aumentato di oltre il 55% in una sola settimana con una media di circa 2.660 pazienti al giorno.
L’aumento non mostra segni di rallentamento e le autorità sanitarie non vedono ancora un picco epidemico raggiunto. Fattore questo che fa molta pressione sul sistema. Portando a parlare più di un’emergenza che di una normale stagione influenzale.
I reparti di pronto soccorso e ambulanze sono sotto forte pressione, molti ospedali faticano a trovare spazi per isolare i pazienti e le risorse sono spinte “al limite” nel tentativo di assicurare cure adeguate a tutti.
La ragione di questo impatto così imponente è duplice. Da una parte, la combinazione di una maggiore circolazione del virus, una popolazione con immunità parziale e la variabilità stagionale dei ceppi influenzali rende più probabile che i sintomi siano prolungati. E, per alcuni, più intensi del solito. Dall’altra, le complicanze legate all’infezione influenzale mostrano che l’influenza può estendersi oltre la semplice febbre e dolori muscolari, raggiungendo organi vitali con effetti clinici più seri rispetto a una semplice sindrome respiratoria.
Ragione per la quale non bisognerebbe trattare in generale questa malattia come se fosse innocua.