L’Italia era uno dei pochissimi Paesi che potevano ancora vantare di essere stati toccati dal contagio da influenza suina, ma senza che si verificassero vittime. Purtroppo da oggi non è più così. Tra i tre malati gravi di cui vi abbiamo dato notizia dei giorni scorsi, quello che si trovava nelle condizioni peggiori, il cinquantunenne di Napoli, è deceduto durante la notte appena trascorsa.
L’uomo, D.G., di Secondigliano, era già malato da tempo di miocardiopatia dilatativa ed una forma molto grave di diabete, tant’è che quando è arrivato all’ospedale Cotugno, la struttura dove poi è morto, i medici da subito hanno ammesso che c’erano poche speranze di sopravvivenza.
D.G. era stato ricoverato martedì scorso al Cardarelli, dove era stato sottoposto a respirazione assistita ed al monitoraggio dal punto di vista emodinamico e respiratorio, con elettrocardiogramma, controllo della pressione arteriosa e dei livelli di gas nel sangue, ed emofiltrazione renale. A causa della grave insufficienza cardiorespiratoria e renale era stato intubato e trasferito al Cto, dove gli era stato diagnosticato il virus A H1N1.
A quel punto era stato nuovamente trasferito in un’ospedale più attrezzato per questo genere di malattie, dove negli ultimi mesi ad un centinaio di pazienti è stato riscontrato il contagio da influenza suina. Qui i medici stessi hanno ammesso che le speranze di sopravvivenza erano ridotte al lumicino, ed infatti dopo poco più di due giorni di terapia intensiva, l’uomo è spirato.
Resta un mistero su come possa aver contratto il virus. Il napoletano infatti non era mai uscito dall’Italia, ed in quel periodo nemmeno dalla zona di Secondigliano, e viste le patologie che lo affliggevano, stava sempre attento ad evitare di esporsi ad altre malattie. Ciò che i medici possono escludere è che si sia ammalato durante uno di questi ricoveri. Migliorano intanto le condizioni degli altri due casi gravi, entrambi poco più che vent’enni, ricoverati uno allo stesso ospedale Cotugno e l’altro a Monza.