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Influenza suina: nessun allarmismo, ma intanto negli altri Paesi ci si prepara al peggio

In Gran Bretagna il Sistema Sanitario nazionale ha appena consigliato, attraverso le pagine del Guardian, di evitare le gravidanze durante il periodo di maggior diffusione della nuova influenza, quello cioè che va da ottobre a marzo. Secondo i medici di Sua Maestà infatti, la gravidanza indebolisce molto il sistema immunitario della futura mamma la quale si ammala più facilmente e potrebbe subire una forma più grave di influenza, a causa della debolezza del suo fisico.

Inoltre prendere farmaci durante la gravidanza è sempre un rischio, e dunque ci si aspetta che sia i bambini che le mamme possano rischiare la vita o, nella migliore delle ipotesi, alcune complicanze durante il parto. La Francia invece fa di più, ed allarga l’allarme a tutte le fasce della popolazione. Al di là delle Alpi ci si aspetta che l’influenza suina arrivi a contagiare fino al 50% della popolazione, e quindi è già pronto un piano d’azione: una miriade di treni e di voli annullati, incremento del telelavoro per fare in modo che fabbriche e aziende siano il meno possibile affollate, ed inoltre tutti i servizi pubblici (banche, supermercati, ecc.) devono prevedere un piano anti-influenza. E l’Italia cosa fa?

L’unico provvedimento di cui si parlava nel nostro Paese era di chiudere le scuole, anche se il vice-Ministro alla Salute Ferruccio Fazio ha per adesso smentito l’iniziativa. I medici italiani sconfessano quelli britannici, indicando che non c’è un pericolo maggiore per le donne in gravidanza rispetto alle altre, e soprattutto dal Ministero arriva la rassicurazione che in Italia la pandemia arriverà più leggera e quindi non ci sono pericoli. Tutto andrà come al solito, quindi.

Speriamo sia così, ma se nella migliore delle ipotesi il contagio dovrebbe toccare “solo” 4 milioni di persone, tutta questa tranquillità appare piuttosto ingiustificata. L’allarme maggiore in questo momento è rappresentato dal ricorso al mercato nero dei farmaci anti-virali che, ribadisce Fazio, non vanno assunti se non c’è un contagio e se non espressamente indicati dal medico, ma soprattutto bisogna ricordare che la data prevista per l’arrivo nelle farmacie del vaccino contro l’influenza suina sarà verso fine ottobre. Se oggi qualcuno vi vuol vendere il vaccino, diffidate, perché ancora non è stato distribuito in nessuna parte del mondo.

Fino a questo momento non sono state prese precauzioni per il nostro Paese, tranne quella di assumere un medico agli scali aeroportuali, il quale controllerà lo stato di salute di coloro che vengono dai Paesi a rischio. Per ulteriori chiarimenti ed informazioni, il Ministero ha messo a disposizione anche un numero verde, 1500, attraverso il quale ci si può togliere qualsiasi dubbio riguardo il contagio nel nostro Paese.