Con 4.500 casi notificati dall’Istat e 1.500 non ufficiali, la tubercolosi torna a preoccupare i medici italiani.
Se n’è discusso in occasione del 109mo congresso nazionale degli internisti svoltosi a Genova. Malgrado non sia intenzione degli esperti creare allarmismi, 6.000 casi registrati non sono pochi e soprattutto non rappresentano una cifra sottovalutabile.
La tubercolosi sta rientrando nel nostro Paese in conseguenza dell’apertura delle frontiere europee, in particolar modo si propaga dagli Stati dell’Est come la Romania, l’Ucraina, la Moldavia e la Bulgaria, focolai a rischio che fanno registrare fino a 50 casi ogni 100 mila abitanti.
Il 50% dei nuovi casi, secondo le rilevazioni dei medici, proviene proprio da gruppi di immigrati nel nostro Paese.